Wednesday, January 18, 2006

Un messaggio nel futuro, scrivetevi una e-m@il.

Si tratta solo di uno dei diversi siti che consentono a un individuo di inviare a se stesso o ad altri un messaggio che verrà recapitato molti anni dopo nel futuro. La risposta tecnologica alla capsula del tempo, che punta a trarre profitto dalla curiosità, dalla fiducia e dalla nostalgia connaturate all'anima umana. “Spedire un messaggio nel futuro è qualcosa che la gente ha sempre cercato di fare”, spiega Paul Saffo, direttore dell'Institute for the Future. “In un certo senso, è una dichiarazione di ottimismo”.
A Matt Sly, 29 anni, l'idea di FutureMe è venuta circa quattro anni fa. L'ispirazione è arrivata quando si è ricordato come, all'epoca in cui andava a scuola, gli fosse stato assegnato il compito di scriversi delle lettere da solo. A detta di Sly, che per realizzare il progetto si è alleato con un trentunenne di San Francisco, Jay Patrikios, il sito finora ha raccolto donazioni per circa 58 dollari. Ci tiene a precisare che non si tratta di un'agenda elettronica, e che gli utenti dovrebbero pensare a lungo termine.
Tramite il sito si possono inviare messaggi anche a 30 anni di distanza, ma i dati raccolti mostrano come la maggior parte dei fruitori del servizio preferisca fissare l'invio di qui a tre anni. “Vorremmo che la gente pensasse al proprio futuro, a quali sono i suoi obiettivi, i suoi sogni, le sue speranze e i suoi timori”, spiega. “Stiamo cercando di agevolare un po' di serie riflessioni esistenziali”. La gran parte delle mail spedite punta a una delle due cose: o a dire al se stesso del futuro cosa si stava facendo in quel momento o a chiedere al se stesso del futuro se è riuscito a realizzare le vecchie aspirazioni. “I toni non sono sempre amichevoli”, osserva Sly, oggi laureando a Yale. “Spesso suona un po' della serie “Svegliati!”.
Di recente anche Forbes.com ha deciso di sfruttare l'idea, offrendo una promozione “capsula del tempo e-mail”. In circa sei settimane sono state raccolte oltre 140 mila lettere. Circa il 20 per cento dei messaggi dovrebbero arrivare nella casella del destinatario tra 20 anni, per altri ci vorrà di meno. Il progetto è realizzato da Forbes.com in collaborazione con Yahoo! e Codefix Consulting.
“Molti se ne sono dimostrati entusiasti e ci si sono dedicati con passione”, commenta David Ewalt, redattore di Forbes.com che ha collaborato allo sviluppo della promozione. “È un qualcosa che davvero ti fa fermare un attimo e ti impone di pensare alla tua vita in una maniera in cui di solito non lo fai”.

I service provider cercano di rendere il processo di trasmissione il più sicuro possibile tramite partnership o software di backup, e invitano gli utenti a mantenere lo stesso indirizzo di posta elettronica, ma non c'è alcuna garanzia a prova di bomba che il messaggio arrivi. La tecnologia cambia. Le aziende falliscono. I filtri antispam potrebbero mettersi in mezzo. Ma tutto ciò non ha scoraggiato un numero considerevole di persone dall'aderire all'iniziativa.
Su FutureMe, tramite cui sono stati scritti oltre 173 mila messaggi, molti si sono mostrati abbastanza fiduciosi da rendere pubbliche le proprie mail (ma non necessariamente il nome). “Spero di aver imparato ad assumermi la responsabilità delle mie azioni, a non essere solo passivamente aggressivo e a non fuggire da ciò che mi spaventa”, scrive un utente. “Spero di essere un po' cambiato”. “Hai perso un occhio? Se così fosse mi dispiace”, recita un altro messaggio. E poi, per chiudere, naturalmente il solito ottimista: “Ehi, spero che tu sia ancora vivo!”.


(fonte: datamanager.it)

2 Comments:

At 19/1/06 1:13 am, Blogger Black Paul said...

Tutto ciò mi ricorda un libro letto poco tempo fa. Un libro leggero, di quelli che leggi abbastanza celermente ma che comunque appassionano per la loro freschezza. Me lo ha regalato un amico che lo ha comprato.. doppio (due volte) un regalo col cuore insomma. :-)
Narra di un ragazzo che scrive una lunghissima lettera ad un suo amico, Nico, lo descrive più vecchio di lui, più adulto, più maturo in buona sostanza..
Gli racconta la sua vita, le sue delusioni, le illusioni e i fallimenti e le vittorie di tutti i giorni..
La fine non la svelo ma se il commento è in questo post, e non ho anticipato OT.. a buon intenditor..
Bel libro.. grazie

Fabio Volo
Esco a fare due passi
Oscar Mondadori

 
At 19/1/06 9:26 am, Blogger Babba said...

Una bella idea....personalmente non so se mi piacerebbe mandarmi una mail tre 20-30 anni chiedendomi se sono riuscito a fare quello che volevo, sognavo....già le badilate in faccia le prendi tutti i giorni...anche da te stesso provenienti dal passato????Magari mi mando una mail raccontandomi come nel 2006 ero ignorante....con questo nn voglio dire che diventerò intelligente!!

 

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