Sunday, May 21, 2006

GIGI MERONI : quando il calcio era un sogno!

E'stata di questi giorni la riccorrenza del tragico incidente che sulla collina di superga che cancellò dagli almanacchi del calcio l'intera squadra del "GRANDE TORO".
Riallacciandomi alla storia di questa gloriosa sociètà la mia intenzione era quella di ricordare un personaggio che militò dal 1964 al 1967 nelle file del TORINO.
Avete ragione non ho detto calciatore , ma PERSONAGGIO!
Luigi Meroni(Como, 24 febbraio 1943 - Torino, 15 ottobre 1967) fu la ventata di nuovo e di rivoluzionario nel calcio italiano di quel periodo. Il fisico esile, lo scatto bruciante, il dribbling stretto,discreto pittore nella vita dipingeva sul campo perle di gioco inimitabili, il giocare costantemente con i calzettoni abbassati (il regolamento non lo permetteva) ne facevano uno dei talenti più stravaganti e anticonformisti degli anni sessanta .

Si distingueva anche al di fuori del campo dove era sua abitudine sfrecciare a bordo di macchine sportive e, come molti giovani all'epoca, ascoltava musica beat e jazz. Il suo modo fuori dal comune di vestire,ispirandosi a tutto tondo al mondo beat,ne tracciavano anche un carattere e un modo di essere che erano costantmente oggetto della curiosità e dell'attenzione dei media dell'epoca (indimenticabile la foto in cui era ritratto a passeggio nel centro di Torino con al guinzaglio una gallina!). Fece scalpore anche la sua scelta di accompagnarsi con una ragazza che all' epoca lavorava in un luna park e non, come spesso accadeva tra i giovani talenti dello sport, con una starlette del mondo dello spettacolo. Anche la sua casa rendeva conto del suo modo di essere al di fuori di ogni schema: aveva occupato una mansarda in centro a Torino preferendola a ville e sontuosi appartamenti. Molti di questi atteggiamenti che lo spingevano ai confini del comune pensare della società dell'epoca lo rendevano alla vista dei media un ribelle.

Vuoi per il comportamento (molto meno autodistruttivo), lo stesso numero di maglia (Meroni giocava indossando la maglia numero 7), il modo di giocare ed il fisico, le stravaganze nella vita di tutti i giorni era facile accostarlo a quel grande campione, genio e sregolatezza di quei tempi che si identificava sotto il nome di George Best, leggenda del MANCHESTER UNITED.
Purtroppo anche la tragica morte li accumuna: Best muore a sessanta anni dopo una lunga battaglia contro l' alcool che cominciò all' età di 20 anni; Meroni morì in una via del centro di TORINO TRAVOLTO prima da un auto che lo scaraventò nella corsia opposta dove venne investito dall' auto ( ironia della sorte ) dell' ex presidente del Torino Attilio Romero.
Ancora oggi al termine di importanti manifestazioni sportive che coinvolgono la squadra del "TORO " non manca mai un mazzo di fiori nel luogo dove il destino crudele mise fine alla sua parabola agonistica di uomo e calciatore in un mondo del calcio ancora semplice che faceva sognare, ben lontano da tutte le magagne dei giorni nosrti. Morì all' età di ventiquattro anni.

CIAO MERO!


2 Comments:

At 21/5/06 1:44 pm, Blogger StarPitti said...

Bello, non conoscevo la storia.

Ho aggiunto il link al titolo della sua pagina personale gestita dai suio tanti Fan.

cia

 
At 23/4/08 11:34 pm, Blogger medo said...

Con piacere noto che ancora qualcuno(meno male) parla ancora del mitico Gigi Meroni, la mitica Farfalla granata, nome del libro che un suo grande ammiratore nonchè tifoso Toro, Nando Dalla Chiesa, gli ha dedicato. Un solo piccolo commento; al momento dell'incidente in cui perse la vita, Gigi era insieme al suo grande amico nonchè compagno di squadra, Fabrizio Poletti, terzino nato a Gavello di Bondeno FE, che sarebbe poi diventato Campione d'Italia nel 1969 con il Cagliari di Gigi Riva e l'anno successivo partecipante ai Campionati del Mondo svoltisi in Messico nei quali la squadra azzurra arrivò alla finale poi persa colBrasile di Pelè.

 

Post a Comment

<< Home