Monday, February 27, 2006

Scuba-doos !!!


Volete esplorare le bellezze sottomarine ( lasciate perdere la modella !!!) ? Volete andare in immersione ma avete appena fatto la permanente? Vi disgusta l'idea di infilavi il boccaglio ?
ECCO la soluzione......lo scuba-doo. Viene dall'australia, disponibile in 5 colorazioni, pesa "solo" 25 Kg e vi garantisce una velocita' di 2.5 nodi stando comodamente seduti su quello che a me sembra un urinatoio.
Non ho parole e aspetto la reazione del Babba.
Se cercate un nuovo business, si cercano distributori per l'italia!!!

Il Codice Da Vinci -the movie-

Nella fantasia comune, l'immagine di questo post, ricorda la maestria di un Grande come Leonardo, il mistero riguardante il sesso della Gioconda (o Monna Lisa), il sarcastico e trasognato sorriso, la postura delle mani.. fino ad arrivare al perchè Da Vinci se la portasse sempre con se.
Per i molti assidui lettori appartenenti al Diario Del Capitano non sarà assolutamente una novità il titolo: Il Codice Da Vinci.
Forse sarà un novità, o quasi, sapere che, presto, nelle sale di tutto il mondo uscrirà la trasposizione cinematografica dell'omonimo libro. Di cose ne sono state dette parecchie, a torto o a ragione, ma resta il fatto che Il Codice è uno dei più venduti libri in tutto il mondo.. e continua a vendere. Personlmente ne ho appena principiato la lettura ma mi sono lasciato prendere la mano ed in poco più di tre ore ho polverizzato le prime 240 pagine. E' una storia costruita ad arte, spinge a due mani la fantasia del lettore e soprattutto la curiosità.. e poco importa che quello che c'è scritto siano questioni reali o storie inventate.. è un romanzo e non un trattato di storia. Va letto per quello che è! Il dispiacere viene solo dalla piccola prefazione al testo: Tutti i fatti narrati sono reali.
No, Questo non doveva metterlo!
Con i suoi misteri a metà tra finzione e storia, appunto, Il Codice Da Vinci ha dato vita a molti saggi, inchieste, studi e parodie. Per tutti gli appassionati la Sony, casa produttrice, ha lanciato un sito internet pieno di enigmi. Ovviamente è una trovata per il lancio del film e più che un sito assolmiglia ad un finto-blog. Alla Sony però sono preoccupati che eventuali proteste contro l'eresia firmata Dan Brown e Ron Howard possa influenzare il pubblico credente. Dato che la prudenza non è mai troppa, il produttore Brian Grazer non solo ha deciso di far leggere la sceneggiatura al teologo Richard McBrien, ma anche di affidare il lavoro preliminare all'agenzia Grace Hill Media, specilaizzata nell'ntercettare il pubblico religioso. (Questa agenzia vanta già il lancio di: Il signore degli anelli, Signs, Madagascar, Harry Potter) Il loro lavoro consiste nello smussare sul nascere eventuali resistenze. il loro sistema.. molto semplice: contattano siti o blog a carattere religioso (tipo Hollywoodjesus.com oppure Holycoast.com, tra le altre cose, holycoast è un blog di Blogger.. come noi) e promettere visioni gratuite.. in cambio voglio essere citti sulle loro pagine on-line. A dire il vero, qualche protesta davanti ai camper della trouppe c'è già stata ma nulla di rilevante. Alle autorità ecclesiastiche non conviene soffiare sul fuoco dato che non ci sarbbe miglior promozione. Come ha Dichiarato Josh Baran: Questo è un film dove gli universi si scontrano, dove il potere secolare si intreccia con quello spirituale. Le grandi opposizioni creano grandi tempeste, e richiamano un grande pubblico.
Non so se sarà un grande pubblico quello che assisterà alle proiezioni del film, posso però dire che se i presupposti sono questi, si potrebbe quasi pensare all'offuscamento di colossi come Il Signore delgi Anelli, Le cronache di Narnia o i vari Harry Potter.

Regia: Ron Howard
Attori: Tom Hanks (Robert Langdon)
Jean Reno (Bezu Fache)
Audrey Tautou (Sophie Neveu)
Ian McKellen (Sir Leigh Teabing)
Alfred Molina (Vescovo Aringarosa)
Soggetto: Dan Brown
Sceneggiatura: Akiva Goldsman
Fotografia: Salvatore Totino
Musiche: James Horner
Scenografia: Allan Cameron
Prodotto da: Imagine Entertainment, Columbia Pictures Corporation

Sunday, February 26, 2006

Ferrari Enzo....meno 2!



Qualcuno mi ha chiesto dove avevo visto le foto del rottame della Enzo. Beh, ancora meglio, una vista dall'alto. Il personaggio è vivo e vegeto! Nel senso che vegeta da quando è nato. Per compiere un'impresa del genere bisogna essere leggermente disconnessi......non trovate?

Una lacrimuccia per la Enzo..... ;-(

LISTIBLE

Alcuni hanno tentato di definire il Web 2.0 come una serie di siti web con interfaccia, facilità e velocità d'uso tali da renderli simili ad applicazioni 'offline'.

Spesso vengono usate tecnologie di programmazione particolari, come AJAX (Asynchronous JavaScript and XML - Gmail.com usa largamente questa tecnica per essere semplice e veloce).

I propositori del Web 2.0 affermano che questo differisce dal concetto iniziale di web, retroattivamente etichettato Web 1.0, perché si discosta dai classici siti web statici, dall' email, dall' uso dei motori di ricerca, dalla navigazione lineare e propone un World Wide Web più dinamico e interattivo. Gli scettici replicano che il termine Web 2.0 non ha un vero e proprio significato, in quanto questo dipende esclusivamente da che cosa i propositori decidono che debba significare per cercare di convincere i media e gli investitori che stanno creando qualcosa di nuovo e migliore, invece di continuare a sviluppare le tecnologie esistenti." (da Wikipedia Italia)

Dopo questi 2 post non potete esimervi dal proiettarvi verso un così propositivo orizzonte tecnologico. Se vi siete già appassionati alle applicazioni on-line etichettate Web 2.0 è ora disponibile un interessante archivio di tutti (o quasi) i servizi on-line definiti tali. Scopriteli, anche se non vi siete appassionati … ;-P …probabilmente sarete lieti di apprendere che, senza saperlo utilizzate già alcune di queste applicazioni.


Per rifarmi finalmente al titolo del post vi rimando a questo link "Complete List of Web 2.0 Products and Services" che raccoglie centinaia di risorse in rete.
Ottimo lavoro che consente anche ad iniziative meno note e blasonate di salire alla ribalta del mercato.

C'e' veramente da sbizzarrirsi e scoprirete un mondo tutto nuovo. E per chi ha sviluppato qualcosa in proprio che possa essere categorizzato come web 2.0, una bella vetrina di lancio.

Seguendo il link arriverete in una pagina contenente una cosiddetta LISTA; statisticamente uno dei tipi di post che creano un grande numero di accessi in un blog è proprio quello delle liste di link di servizi o programmi: questo effetto è verificabile anche su Digg, dove spesso nei link della homepage compaiono segnalazioni di questo tipo.

Listible si propone sia come possibile accentratore di questo tipo di liste, creando un archivio delle risorse migliori disponibili sulla rete, sia come qualcosa di ulteriormente innovativo.

Inizialmente fu la "tag": elemento innovativo che grazie a Delicious ha cambiato il volto della ricerca sul web. Poi è stato il turno di Digg che tramite la possiblità di votare un link ha permesso a una semplice notizia di essere visibile a centinaia di migliaia di persone, pur se con alti e bassi.

Contemporaneamente, come abbiamo visto nel post precedente, Technorati e Flickr hanno applicato i Tag, rispettivamente alla Blogosfera e alle immagini, categorizzando, etichettando e relazionando il tutto.

Listible aggiunge a tag e voti, il concetto di lista. Ad ogni lista, con un proprio titolo, vengono assegnate delle tag: le risorse che compongono la lista possono essere votate, determinandone la posizione nella lista; potete anche inserire nuove voci alla lista, il cui mantenimento è gestito dal creatore che ne è anche moderatore.

Enjoy!


Il vostro supporto tecnologico. (come in Vanilla Sky….. ;-P)

Fonti: Downloadblog e ICTBlog



Saturday, February 25, 2006

Gallardo.....Volante!



Un esperimento su come postare qualche video interessante....grazie a Black Paul per l'utilizzo dell'account YouTube

Thursday, February 23, 2006

Post di servizio...

Sto eseguendo un facelift del blog, quindi devo trasportare un pò del vecchio codice sul nuovo lay-out. Portate pazienza e continuate a postare. Abbiate fede.....
Si accettano consigli.......anche se non verranno mai presi in considerazione! ;-P


Wednesday, February 22, 2006

Chuck Norris quando legge non si deve leccare le ...

"Chuck Norris quando legge non si deve leccare le dita. Sono le pagine che sudano dalla paura."

La costituzione della repubblica italiana (1 gennaio 1948). Un classico giuridico.

Posto a nome di Giuggio:

"Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione"


Giovedì, 23 febbraio 1006, ore 18 - Sala Arengo - Residenza municipale di Ferrara: "La Costituzione della Repubblica italiana - un classico giuridico" - in occasione della pubblicazione del suo ultimo libro, Ernesto Bettinelli ne discute con Roberto Bin, Giuditta Brunelli e Andrea Pugiotto.

Dettagli del libro


Descrizione

A sessant'anni dalla proclamazione della Repubblica e a cinquanta dall'entrata in funzione della Corte costituzionale, la Costituzione italiana è più viva che mai. La lettura di Ernesto Bettinelli si propone di dimostrano. La Costituzione è un ponte tra passato e avvenire. Le sue disposizioni contengono la memoria di momenti tragici che sono stati superati grazie al sacrificio, all'entusiasmo di uomini che sono arrivati a riconoscersi in valori comuni, pur partendo da punti di vista molto diversi. La Costituzione è fonte di ragionamenti che impegnano lo Stato e i cittadini nella ricerca di soluzioni miti, efficaci e condivise ai problemi di una convivenza sempre più complessa e drammatica. Riforme di parte non devono interrompere questo colloquio.

Tuesday, February 21, 2006

Combatti lo Spam!

I WWW Robots (anche chiamati wanderer o spider) sono programmi che attraversano le pagine web sfruttando i link. Quando uno di questi robot visita un sito, un blog, un forum, ecc., fa il check di tutte le pagine linkate in cerca di indirizzi e-mail.

Ora combattiamo anche sul blog del Capitano questi robot!

Tutto quello ho fatto è mettere un link alla pagina di Spam Poison, ogni volta che un robot controllerà il blog, verrà da essa 'risucchiato'. Per mettere il link ho prelevato un semplice codice che genera il button SPAM|POISON che vedete nell'elenco dei Links del Capitano nella colonna di destra.

I robot che collezionano indirizzi e-mail andranno in loop e riceveranno fake di indirizzi e-mail dinamicamente generati, aggiungeranno enormi quantità di dati ai database degli spammer e contamineranno questi file al punto da renderli inutilizzabili. Gli spammer dovranno quindi pulire i loro database, altrimenti riceveranno indietro MOLTE e-mail :-)

L'articolo è lo stesso che trovate nella pagina della traduzione italiana di Spam Poison, leggermente riadattato alle esigennze del nostro blog; spam poison, mi auguro possa essere un deterrente al rastrellamento delle e-mail in internet. Qualche hanno fa ho pubblicato una e-mail nello spazio libero di Tiscali. Pochi mesi dopo la casella era invasa dallo spam e l'ho dovuta abbandonare. Solo quella e-mail e non altre che uso da quando navigo in rete. Ecco spiegato il motivo, ed ecco perchè mai per nessuna ragione dovreste pubblicare, cedere, inoltrare o divulgare, per dirla in breve, il vostro indirizzo di posta.

Il Vs. supporto tecnologico.

(870 000 active blogs and websites)

Chuck Norris ne sa sempre una più del diavolo..

Questa volta mi sono dovuto "sbattere" (parolone) un po' di più per reperire alcune importantissime informaioni rigurdo all'idolo dei giorni nostri.. Alcune sono rintraciabili al blog dedicato.. altre.. purtroppo.. sono perle rare!!
Dopo un intenso scambio di informazioni avvenuta con un sudatissimo, affaticato dal lavoro, impegnatissimo.. Don Starpitti.. nonchè capitano della ciurma.. è emerso che:

Chuck Norris è in grado di capottare con la sua Cherokee. Da fermo. Con un colpo di reni.

Quando chuck norris taglia le cipolle.. piove

Chuck Norris ha vinto seimila dollari al gratta e vinci. Grattandosi tre volte i coglioni.


Quando Chuck norris bestemmia, DIo compie innumerevoli metamorfosi pur di non contraddirlo.

Chuck norris non taglia mai l'erba del suo prato, la guarda e gli ordina di non crescere

Chuck norris un giorno disse kung.... e kung-fu

Chuck norris ha bisogno di una controfigura nelle scene di pianto

Quando chuck norris taglia le cipolle, piove

Alle morbide fruit joy, chuck norris può resistere

Chuck norris ha partecipato a "chi vuol essere milionario?" ha risposto: IO. E ha vinto

Chuck norris ha incastrato roger rabbit

Quando Chuck Norris fa strike a bowling, i birilli non cadono. Muoiono

Chuck Norris è allergico al lattice, ma favorevole al sesso sicuro. Per questo è solito fare sesso con una donna utilizzando un'altra donna come preservativo

Chuck Norris detiene ancora il record per numero di persone uccise in un videogioco: dodici. A tetris

Chuck Norris ha dato a Melissa P 100 calci rotanti prima di andare a dormire

Chuck Norris al posto del DNA ha una matassa di filo spinato

Quando Chuck Norris parla al telefono, lo fa nel vero senso della parola. E il telefono ascolta ed esegue tutti i suoi ordini

Chuck Norris può circondare i suoi nemici. Da solo.

Chuck Norris riesce, girandosi di scatto, a mordersi un orecchio.

Chuck Norris ha vinto il Premo Nobel.. con un SMS


Però, e vi prego di fare attenzione.. sta emergendo un nuovo eroe.. un uomo che dal profondo sta lavorando con chissà quale arnese per sbucare dall'ombra ed avere il successo che merita; mi è giunta una informazione giusto oggi riguardante questa oscura presenza; le antiche carte sono state decifrate ed è finalmente emerso il nome dell'interessato.. ed assieme al nome è arrivata una notizia preoccupante che vi iporto:


Quando Nostradamus predisse la fine del mondo, pensò al momento in cui MacGyver avrebbe svaligiato un negozio di ferramenta.


Le sue imprese sono da leggere.. e tramandare.. tramandare.. tramandare...

SALVIAMO IL MARE

Le statistiche parlano chiaro: le balenottere azzurre, in Antartide, sono diminuite nonostante quarant’anni di protezione completa. Alcune popolazioni di balene stanno recuperando, altre no. La balena grigia del Pacifico è la più minacciata in assoluto: ne rimane solo un centinaio di esemplari.
La caccia commerciale non rappresenta l’unico pericolo per le balene: l’impatto delle attività dell’uomo sugli ecosistemi marini è profondamente aumentato negli ultimi cinquant’anni. Cambiamenti climatici, inquinamento chimico, inquinamento acustico sono tutti fattori che condizionano negativamente la vita dei cetacei. La pesca industriale, inoltre, sottrae alle balene preziose risorse alimentari e le espone al rischio delle cature accidentali. All’interno della Commissione Baleniera Internazionale, sono sempre di più i paesi che chiedono la riapertura della caccia commerciale delle balene. Dal 1986 è infatti in vigore una moratoria che “costringe” nazioni come Giappone, Norvegia e Islanda a ricorrere al pretesto della “ricerca scientifica” non meglio specificata per catturare centinaia di esemplari.

I nostri mari rappresentano un’insidia per la fauna marina anche a causa delle cosiddette spadare, reti da pesca non fisse, costruite in nylon molto resistente, calate in mare e lasciate alla deriva, che possono raggiungere anche i 20 km di sviluppo, per catturare tonni e pesci spada. In queste reti restano impigliati anche tartarughe marine, squali, cetacei e altre specie ittiche non commerciabili. Il ricorso alle spadare è stato proibito dalla Commissione Europea e da una risoluzione delle Nazioni Unite. Ciononostante, ancora oggi sono decine i pescherecci che calano in alto mare le spadare, eludendo i controlli insufficienti. Il danno arrecato da tali pratiche all’equilibrio marino (anche a largo delle coste italiane) è enorme: ogni anno, migliaia di esemplari di stenelle, delfini, tursiopi, capodogli rimangono impigliati. Sono sempre più rari i capodogli e le balenottere nel Mediterraneo. Il numero dei delfini si è dimezzato negli ultimi anni.
Tra primavera edestate 2006 arriveranno nel Mediterraneo Esperanza e Arctic Sunrise, navi di Greenpeace, con l’obiettivo di proteggere i cetacei in pericolo, denunciare le attività di pesca illegale, rimuovere le spadare, monitorare la riproduzione delle specie ittiche più sensibili e studiare le condizioni dei fondali marini danneggiati.

Se volete diventare OCEANS DEFENDER, collegatevi al sito www.greenpeace.it/ocean-defenders e firmate: se sarà raggiunta la quota di un milione di firme entro la fine della spedizione 2006, Greenpeace potrà presentare ai Governi una forte denuncia e la richiesta della popolazione internazionale di difendere il mare, patrimonio di tutti.

E' morto Coscioni, leader radicale tra malattia e politica

Ieri è morto Luca Coscioni, Presidente dei Radicali Italiani e dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. A 33 anni, mentre si preparava per la maratona di NY, gli è stata diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica. Una condanna all'immobilità completa. Scrisse poi, Luca: Era come se fossi morto. Il deserto era entrato dentro di me, il mio cuore si è fatto sabbia e credevo che il mio viaggio fosse finito. Scelse invece di farsi militante politico. Ecco, di seguito, il suo intervento alla prima riunione Congresso Mondiale per la Libertà di Ricerca Scientifica (febbraio 2006).

Questo primo incontro del Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica, si colloca in un momento particolarmente difficile della mia esistenza.
Non che non ce ne siano stati altri, in passato di meno crudeli.

Ma la coscienza del tempo della vita, della sua libertà, della dignità umana e del limite oltre il quale non andare, producono pensieri e sentimenti inaccettabili ed inaccessibili.
La sclerosi laterale amiotrofica non limita le facoltà dell'intelletto, rende lucida la coscienza di sentire la disperazione e la paura del tempo della vita.
Tempo che si restringe violentemente e che mi costringe a porre l'urgenza, del prezzo che milioni di persone in tutto il mondo stanno pagando e dovranno pagare, per una cultura di potere, di cl
asse, e non solo politica, impregnata di dogmi e pregiudizi antiscientifici, che tagliano fuori il sapere scientifico, che tagliano fuori le libertà personali di disporre della conoscenza.
La partita in gioco è troppo alta per lasciar passare del tempo, altro tempo.

Il tempo nel quale ciascuno di noi, e mi rivolgo in particolar modo a quella parte di comunità scientifica presente a questo appuntamento, che come strumento di scienza, può divenire lo strumento di azione e di diritto a livello nazionale ed internazionale, a servizio del valore e dei contenuti della vita democratica.
Si perché è proprio la democrazia, ad essere messa in discussione, quando l'acquisizione del sape
re, risorsa inesauribile per la sopravvivenza dell'umanità, come luogo di discussione e di libertà su temi che riguardano direttamente la vita, la morte, la salute, la qualità della vita degli individui, é negata ad essa.
Le scelte politiche che non si avvedono di questo rischio, riducono il significato stesso della politica e questa ultima diviene semplicemente e tragicamente partitocrazia.
Per me, per l'Associazione che porta il mio nome, invece, la politica, nel bene o nel male, è v
ita o morte, civiltà o violenza.
Alla violenza di questo cinico proibizionismo sulla ricerca scientifica, sui diritti fondamentali d
ei cittadini, ho risposto con il mio corpo che molti, forse, avrebbero voluto ridurre ad una prigionia senza speranza, e rispondo oggi, con la mia sete d'aria, perché è il respiro a mancarmi, che è la mia sete di verità, la mia sete di libertà. Buon Congresso, ho concluso.

Monday, February 20, 2006

Rifugio Fuciade m. 1982 - Passo S.Pellegrino - 19/02/06

Quando un uomo s'impegna e mette grande passione in ciò che fa:



ottiene sempre grandi risultati!



E' quindi giusto che se la goda!!!


La fatica degli innumerevoli impegni ha comunque segnato il volto di quest'uomo... e non solo il suo!

;-)

Saturday, February 18, 2006

Notizie per i Navigatori

Tanto per rimanere in tema: una notizia fresca fresaca dalla capitale Roma. il PuntoInformatico riporta quanto segue, e a mio avviso c'è da preoccuparsi:
C'è preoccupazione in rete per il recepimento italiano approvato con un singolare iter d'urgenza dal Parlamento a Camere sciolte, un provvedimento che secondo gli esperti che lo stanno esaminando mette in mezzo i provider riducendo ulteriormente gli spazi di libertà degli utenti italiani. Pone al centro la protezione della proprietà intellettuale, questa l'accusa che viene formulata in queste ore, senza curarsi di come funziona la rete e, dunque, schiacciando ancora una volta sotto normative di parte le promesse di sviluppo offerte da Internet.

Tutto questo nasce dal recepimento della direttiva Frattini sulla proprietà intellettuale (2004/48), che nella versione italiana subisce però particolarissime modifiche che offrono ai detentori dei diritti di proprietà intellettuale la possibilità di muoversi con ancora maggiore dinamismo sugli abusi che ritengono vengano commessi in rete.

Il decreto legislativo con cui viene recepita la direttiva non definisce con esattezza una serie di concetti fondamentali, dall'equiparazione della proprietà industriale con la proprietà intellettuale alla definizione di "intermediario" per chi presta servizi a chi viola la proprietà intellettuale: una vaghezza che, come sempre nella storia normativa italiana, si traduce in una conseguente incertezza del diritto. Le conseguenze sono potenzialmente enormi.

Ad allertare sulla criticità della normativa era stato nei giorni scorsi il solo senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, con una denuncia che viene ora rilanciata da ALCEI, l'associazione italiana che si batte per le libertà digitali. Secondo ALCEI il recepimento italiano è stato manipolato affinché le norme, pur non esplicitamente rivolte alla rete, siano applicabili a provider ed utenti. I primi, infatti, saranno costretti a "immolare" i propri abbonati, per dirla con le parole di ALCEI, per non subire pesanti richieste di risarcimento.

La manipolazione, secondo ALCEI, risulterebbe evidente tanto nella traduzione in italiano del testo originale della direttiva, quanto per l'omissione nel recepimento di una serie di disposizioni che riguardano doveri e responsabilità dei titolari dei diritti.

"Un esempio di uso strumentale degli errori di traduzione - spiega ALCEI in una nota diffusa nelle scorse ore - è la trasposizione dell'art. 6 della direttiva, che fissa le condizioni alle quali il giudice può concedere un provvedimento di urgenza in caso di violazioni. L'articolo in questione è intitolato nel testo portoghese prova, nel testo spagnolo pruebas, nel testo francesce preuves, nel testo tedesco beweise, e nel testo italiano elementi di prova. Ma il legislatore italiano ha preferito affidarsi al solo testo inglese che usa la parola evidence (che quando è definita circumstantial può essere intesa come indizio) per inserire nel testo del decreto legislativo il significato sbagliato. Così facendo è possibile ottenere provvedimenti di urgenza senza dover fornire troppe spiegazioni. C'è infatti una differenza sostanziale tra indizi e prove.

Ma la parte indubbiamente più preoccupante del recepimento per il futuro della rete italiana è quella che prende di mira gli intermediari, così considerati tutti coloro che, come accennato, prestano servizi a chi viola la proprietà intellettuale. Non solo quindi, ad esempio, un corriere espresso che trasporta merce contraffatta spedita da un proprio cliente ma anche, spiega ALCEI, un provider attraverso la cui rete vengano commessi degli illeciti. Un provvedimento che mette gli ISP in una situazione del tutto scomoda: per evitare pesanti sanzioni dovranno agire. Il problema è capire come, una questione su cui già nelle prossime ore le associazioni degli ISP italiani intendono intervenire. A Punto Informatico più di un operatore ha espresso vivissima preoccupazione per il futuro stesso della propria attività.

"Sarebbe stato necessario - sottolinea l'associazione – come peraltro si accenna nella direttiva, specificare che la norma si applica solo a chi volontariamente e consapevolmente mette a disposizione servizi internet per fini illeciti".

Che il tutto sia un parto frettoloso e forse voluto dai "soliti noti", come li definisce ALCEI, sembra dimostrato dal fatto che si tenti di utilizzare le normative sul diritto d'autore per regolamentare Internet. Soprattutto, lo si fa quando proprio la direttiva Frattini dichiara espressamente che non sono comprese nella direttiva né le questioni sul software né quelle sul diritto d'autore nella Società dell'informazione.

Siamo dunque, spiegano coloro che stanno esaminando ora il provvedimento, dinanzi ad un nuovo "recepimento all'italiana", tanto più che la direttiva rimanda per le questioni relative alle nuove tecnologie ad un'altra direttiva, già recepita in Italia (decreto legislativo 68/03). Non solo, un altro decreto legislativo, il 70/2003, che recepisce un'ulteriore direttiva, già si occupa delle responsabilità dei provider.

Di interesse anche il fatto che nel testo italiano sia letteralmente scomparsa la parte della direttiva che consentiva a chi subiva ingiustamente un'azione dei titolari dei diritti di rivalersi e di chiedere i danni.

"È inevitabile il sospetto - conclude ALCEI - che tutte queste manipolazioni siano intese a favorire con poco comprensibile fretta ristretti e specifici interessi privati a danno continuo e sistematico di tutti i cittadini e delle imprese che tengono in piedi l'internet italiana. Si predica tanto su innovazione e sulla società dell'informazione, ma poi sono queste – ancora una volta - le assurde costrizioni che vengono imposte".


Fonte PuntoInformatico

Friday, February 17, 2006

CHE FINE FA LA DEMOCRAZIA IN CAMPAGNA ELETTORALE?


In questo clima di guerra elettorale, combattuta a suon di sondaggi, ora anche esterofili, e di offese all’avversario, opachi programmi politici e spot inconsistenti e cartelloni di grandezza ciclopica, credo sia opportuna una riflessione che aiuti, non tanto a scegliere lo schieramento (non è questo il luogo e non è questo l’obiettivo), quanto piuttosto a riflettere seriamente su quello che ci viene presentato, e sul come.
Mi affido per questo compito alle parole di Gustavo Zagrebelsky, esimio costituzionalista con la dote della chiarezza, pubblicando di seguito una sintesi (non cambio una parola, l’ho soltanto accorciato per motivi di fruibilità) del suo articolo “Telepolitica – il peccato capitale della democrazia” uscito sul numero odierno di La Repubblica. A prescindere dalla testata che lo ospita, l’articolo ha il grande pregio dell’immediatezza e della neutralità. La pesante critica al sistema di cui siamo prigionieri più o meno consapevoli e volontari coinvolge entrambi gli schieramenti. Purtroppo.

In un libro del 1942, Capitalismo, socialismo e democrazia, Joseph A. Schumpeter ha gettato le basi di una “concezione mercantile” della democrazia, in contrasto con la dottrina classica che riconosce al popolo, attraverso diversi meccanismi costituzionali, il potere di decidere sul bene comune e di scegliere gli individui cui affidarne la realizzazione. Le singole persone, sono davvero interessate a farsi un’idea propria del bene comune? Non sono concentrate piuttosto su beni particolari, sulle cose che le riguardano da vicino, come il posto di lavoro, la vita familiare, la vita di quartiere, la chiesa o, addirittura, le loro piccole manie e abitudini? Occorre realismo. La democrazia degli uomini comuni, per Schumpeter, è un mercato nel quale operano gruppi di interessi in concorrenza tra loro. Non è il popolo, ma sono i governanti a essere politicamente attivi. Il popolo può solo aderire all’una o all’altra offerta politica delle elites del potere. La volontà popolare non è altro che la reazione maggioritaria, registrata con le lezioni, a queste offerte. Il popolo crede di esprimere i propri orientamenti e bisogni, ma si illude. I bisogni i gli orientamenti sono dei potenti e il popolo può solo sostenere gli uni a discapito degli altri.
L’uomo politico tratta i voti come l’uomo d’affari tratta il petrolio. Anche i metodi per acquisire consensi sono gli stessi, chiamandosi in un caso propaganda, nell’altro pubblicità. Stabilita l’equazione propaganda-pubblicità, si capisce quanto essenziale sia la protezione dell’elettore dalla propaganda, a sua volta, menzognera, denigratoria e fraudolenta. L’acquisto di beni scadenti farà male al consumatore ma il voto corrotto da propaganda corruttrice farà male a tutti. L’elettore ingannato non si accorge, o si accorge troppo tardi, e a sue pesanti spese, delle porcherie politiche che, con il suo voto, ha acquistato per sé e per la collettività. Denunciare questo fatto significa sollecitare la vigilanza dell’opinione pubblica.
La concezione mercantile della democrazia è stata contestata. Ma l’idea del mercato dei voti ha comunque una sua verosimiglianza. Dunque: il produttore A offre beni B al consumatore, in cambio dei denaro C. Nel mercato elettorale, l’uomo politico A offre promesse B in cambio di voti C. Questo schema, subisce una prima deviazione, quando scompare il termine medio B. La campagna elettorale alla quale assistiamo ha spinto al parossismo la tendenza di taluno a mettere avanti se stesso A per ottenere voti C. Votatemi per quello che sono. In questo modo la campagna elettorale perde di significato politico e si trasforma in un tentativo di seduzione personale. Diventa anzi un’oscena pro-stituzione, un mettersi innanzi senza ritegno, per oscurare invece ciò che è essenziale per giustificare l’ardire di chiedere voti: la ragione politica. Gli elettori vengono degradati. Non sono arbitri delle scelte politiche, ma clienti da adescare. La seconda deviazione si constata nel modo di usare i dati di fatto i quali dovrebbero essere incontrovertibili o, almeno, determinabili nella loro obiettività. Invece, ognuno ha i suoi dati, che naturalmente gli danno ragione. L’integrità del ragionare è pregiudicata in radice e tutto può andarsene su e giù, come conviene. La terza distorsione sta nel considerare l’elettore-spettatore come un supporter e non come una persona raziocinante che vuole maturare sue convinzioni. Il logos della democrazia, il ragionare insieme, il piacere di apprendere qualcosa dall’altro, in definitiva il carattere costruttivo della discussione sono spesso completamente assenti. Ci si vuole reciprocamente distruggere, senza apprendere nulla. Così si fanno solo macerie; il pubblico percepisce non una discussione ma uno scontro tra pregiudizi. Eppure, quale prova di onestà, serietà e forza darebbe colui che, in un pubblico dibattito, riconoscesse, per una volta, le buone ragioni dell’avversario!
Seduzione, falsità e partito preso sono tre vizi capitali delle nostra campagne elettorali.
Più di un argomento razionale contano le affermazioni ripetute mille volte e l’appello al subconscio, nel tentativo di evocare e cristallizzare associazioni gradevoli a proprio favore e sgradevoli a sfavore dell’avversario, con metodi extrarazionali.
Noi, cittadini-elettori, non dovremmo forse pretendere qualcosa di meglio?

W GLI SPORT MINORI !

In kuesti giorni sono in korso i XX GIOCHI OLIMPICI ke koinvolgono la città di Torino e tutte le principali lokalità sportive limitrofe dove sono ubiKati i vari impianti ke ospitano le gare .
Dopo la fantastika, dinamika e per niente noiosa cerimonia di apertura , si è dato il via ufficiale alle kompetizioni. Ed ekko arrivare le prime medaglie e soddisfazioni dai nostri atleti, ma kualkosa non funziona! Aspettate mi stropiccio ankora gli okki !
Ma ki è quel markantonio di ragazzo ke sfreccia a muso duro in un budello di ghiaccio a bordo di un trabbikolo di colore blu?Aspetta, aspetta .....ma si è lui, adesso rikordo, quello dello slittino, come si kiama? ....Zigflen, Zigler....no no ekko ! si kiama Zoegler!!!!!
Oh ma dove va! oh va ben piano ! no non così troooooppppoooo forteeeeeeeeeeee è pericoloso!
Non faccio in tempo a riaprire gli okki ed è medaglia d' oro ! INKREDIBILE !
KxxxO SE E' FORTE LUI KUA'!
Vabbè e una medaglia gialla è là sul nostro medagliere!
Passa qualke giorno ed ecco ke nel pattinaggio di velocità arriva una bella medaglia di bronzo. A vincere un bel ragazzone, alto, magro e dalla personalità semplice e composta .
Ohhhhh finalmente oggi c'è ankora lo slittino! il doppio, ke figata! Daimò ke ci mettiamo belli komodi e aspettiamo l' inizio della bagarre.
Komodi,tranquilli? E'una parola ! Ekkone un' altra , un altro bronzo. Dallo sci di fondo risponde a distanza, come per ribadire la sua presenza, un altro atleta italiano ke ci permette di aggiungere una medaglia marrone !
Medagliere : 1 oro , 2 bronzi. Niente male !
Oh ma kuelli dello sci , lo sport di punta, cosa fanno? Si sono akkorti ke sono alle olimpiadi?Mah! Forse sono diventati un pò troppo vipponi!( Ma mika sono Tomba! )
Andiamo avanti ! parte lo slittino a due ! oh ma sti kuà cianno tutti dei nomi impronunciabili?
Pronti?Partenzaaaaa.......viaaaaaaaaa! woww e giù e via un altro bronzo stupendo! Mo soccia se siamo forti!
Medagliere : 1 oro , 3 bronzi ! E avantiiiiiiiii!
Vediamo oggi ? Si dai c' è lo spilungone del pattinaggio di velocità ke gareggia a skuadre, magari ci skappa una bella prestazione e niente di più!( visti i mostri sakri della Norvegia e i Russi ). Kol piffero! Emò se vanno gli italiani ! Dai raga ke facciamo bronzo!.....
.....no! non ci credo! ......è oro! evvaiiiiiiiiiiiiii!
Ma guarda te sti kuattro sconosciuti ! ke bel regalo ke ci fanno!
Medagliere : 2 ori e tre bronzi ! e tutto kuesto in pokissimi giorni !
Come dicevo all' inizio? C'è qualkosa ke non va? Mi sa proprio di si!
Allora... vincono uomini sconosciuti a tutti, in sport considerati minori . Vincono uomini ke per festeggiare, non sfrecceranno a bordo delle loro ferrari o lamborghini (ke non si possono permettere!), ma hanno detto ke si bevono una birra!
EEEEEEEEEEEEEEEEH! Cosa ha detto kuello lì ke non parla neanke bene l'italiano, ma è in nazionale ? Ke festeggia con una birra e basta? Forte lui lì! Esistono ankora sportivi veri, genuini, umili!
Eh si! esistono ankora quelli ke sudano dalla mattina alla sera, sostenuti dai poki soldi dei premi gara, da poki spiccioli della federazione e niente di più! Lavorano, si allenano, sputano sangue per anni e anni per apparire un solo giorno in tutta la loro karriera ke forse non gli kambierà nemmeno la vita!
Ma lo sapete perkè lo fanno? Per la loro nazione, il loro sport, la loro soddisfazione e i loro cari .
Posso dire ke kuei tre ke parlano a stento l' italiano, mi hanno fatto divertire, mi hanno saputo koinvolgere, mi hanno soprattutto fatto sentire fiero di essere italiano!

KonKludo.
KOMPLIMENTI ai ragazzi delle olimpiadi siete stati grandi e meritate tutto il meglio per il vostro futuro.
E ADESSO VOI ! KON KUEI CALZONCINI BIANKI E KUELLE SKARPETTE NERE , KE SFRECCIATE SULLE VOSTRE FERRARI E LAMBORGHINI KON LE FACCE DA FIGHETTI E I VESTITI FIRMATI ......DATEVI DA FARE ! IO L'ESTATE PROSSIMA VOGLIO SENTIRMI ITALIANO IN TUTTO IL MONDO ANKORA UNA VOLTA ! CAPITOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!

Pastaboy
ke ve lo diko a fare, cià belli!

Thursday, February 16, 2006

L'essere fuori dal coro.

Contribuisco anche io alla vena ornitologica che va tanto in voga e lo faccio con una poesia per me stupenda. Una allegoria del sentirsi diversi, esclusi e (perche' no ?) alle volte anche sbeffeggiati.


L'albatro

Per dilettarsi, sovente, le ciurme
catturano degli àlbatri, marini
grandi uccelli, che seguono, indolenti
compagni di viaggio, il bastimento
che scivolando va su amari abissi.
E li hanno appena sulla tolda posti
che questi re dell'azzurro abbandonano,
netti e vergognosi, ai loro fianchi
miseramente, come remi, inerti
le candide e grandi ali. Com'è goffo
e imbelle questo alato viaggiatore!
Lui, poco fa sì bello, com'è brutto
e comico! Qualcuno con la pipa
il becco qui gli stuzzica; là un altro
l'infermo che volava, zoppicando deride.
Come il principe dei nembi
è il Poeta; che, avvezzo alla tempesta,
si ride dell'arciere: ma esiliato
sulla terra, fra scherni, camminare
non può per le sue ali di gigante.

CB


....quasi sempre è il contesto che fa la differenza !

Per stare in tema.....

Quasi agganciandomi alla bellissima poesia di Cardarelli, a cui sono particolarmente affezionata, trascritta da Buridone, e recuperando alcune riflessioni di recenti post, mi accingo anch'io a parlare di un "gabbiano", la cui esistenza appare esemplificativa di quella dell'uomo:

'La maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa, a dov’è il cibo e poi tornare a casa. Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d’ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo.


“Ma perché, Jon, perché?” gli domandò sua madre. “Perché non devi essere un gabbiano come gli altri, Jon? Ci vuole tanto poco! Ma perché non lo lasci ai pellicani il volo radente? agli albatri? ”


“Non m’importa se sono penne e ossa, mamma. A me importa soltanto imparare che cosa si può fare su per aria, e cosa no: ecco tutto. A me preme soltanto di sapere.”


E il gabbiano Jonathan visse il resto dei suoi giorni esule e solo. Il suo maggior dolore era che gli altri gabbiani si rifiutassero di credere e aspirare alla gloria del volo.'


Jonathan non è un gabbiano come gli altri: vuole sapere, vuole conoscere.
Ma questa frenetica ricerca della libertà e della perfezione nel volo lo portano ad essere escluso dallo stormo cui appartiene.
Così l'uomo...chi ricerca l'essenza della vita, chi vuole arrivare alla sostanza, spesso è costretto ad 'uscire dal gruppo'!
purtroppo...quanto è vero...


A tutti quelli che non trovano pace...

A tutti quelli che non trovano pace...


GABBIANI

Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io sono come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch’essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.

Vincenzo Cardarelli

Wednesday, February 15, 2006

TRAGUARDO RAGGIUNTO....ma ora palla lunga e pedalare !!!

EDITORIALE

"Il giro di boa dei 100 e passa post"


La vita è un cerchio continuo, si parte ma una volta arrivati (dove poi?) non c'e' tempo di esitare nemmeno un attimo o di riprendere fiato che è già ora di ripartire....cosi'....all'infinito. Tuttavia in ogni storia un inizio lo si trova quasi sempre: nello specifico era il 29 novembre dell'oramai defunto 2005.

Il Capitano fece una profezia che per fortuna di noi fedeli membri della sua Ciurma si rivelo' errata:".....qui va a finire che non ci stiamo dentro......". Erano tempi di vacche magre e non avendo ancora un folto pubblico in grado di apprezzare, il Capitano dovette commentarsi da solo ma con lo stile impareggiabile che da sempre lo contraddistingue: "...sculasone...", scusate il francesismo.

Uomo potente (baciamo le mani !!!) ma che in quel caso pecco' di scarsa lungimiranza; persona di tanti talenti, intellettualmente ineccepibile e dal fisico sprupurziunato ma non ancora con il dono di leggere il futuro nei fondi di caffè. E i fatti parlano da sè: qualche giorno fa, il 12 di febbraio per essere puntigliosi, il Diario del Capitano ha raggiunto quota 100 post (un numero simbolico ma per molti di noi una parola cara, di quelle che ti porti sempre appresso nel portafoglio).
Non sono pochi mi viene da dire ma soprattutto quello che CI distingue dagli altri blog è il numero elevato di contributors.....15 (alcuni dalla identità nota altri in incognito)...alcuni + attivi di altri ma tutti con la voglia di mettersi in discussione e di portare all'attenzione di altri fatti quotidiani e realta' inconfutabili oppure opinioni personali e pensieri privati: il risultato è a mio avviso un sinergismo alchemico che supera la somma delle singole parti. Ogni giorno si impara qualcosa di nuovo: la copertura è a 360°; letteratura, poesia, cinema, cucina, musica, vacanze, sport ...di tutto un po', senza dare nulla per scontato, con rispetto reciproco dell'opinione altrui, con la voglia di costruire e plasmare uno spazio come + ci piace.

Ci starebbe tutta una standing ovation ma non ci sediamo sugli allori, non ci grattiamo la panza, quella al massimo ce la riempiamo di pietanze succulente. E da qui un appello a tutti i contributors....diamoci dentro, proponiamo nuovi spunti di discussione, allarghiamo i nostri orizzonti.....e per dimostrare che non si finisce mai di imparare, prendo in prestito la frase di un caro amico al momento convalescente: "ke ve lo diko a fare, cià belli!"

U-Jack

Il 16 Febbraio... M'illumino di meno!



Anche quest'anno la trasmissione di Radio2 Caterpillar propone, in concomitanza con l'anniversario della stesura del protocollo di Kyoto, M'illumino di meno - Giornata Nazionale del Risparmio Energetico.



La giustissima motivazione:
"In Italia, terra povera di materie prime atte a produrre energia, esiste un enorme e inutilizzato giacimento di energia pulita, eterna e gratuita: il risparmio energetico! Il 16 Febbraio invitiamo tutti a saccheggiare gioiosamente questo sterminato pozzo senza fondo"
Le adesioni, per fortuna, sono numerose, sia quelle personali, che quelle delle aziende, che quelle istituzionali: per esempio alcuni Comuni hanno scelto di spegnere per qualche minuto l'illuminazione pubblica di una piazza, organizzando magari una serata di esplorazione del cielo notturno.
Chi volesse fare del risparmio energetico una componente del suo stile di vita, si può affidare alle guide del superlativo Sportello EcoIdea della Provincia di Ferrara.
Chi invece preferisce leggere un po', può andarsi a cercare qualche libro di Maurizio Pallante, ultimo dei quali "La decrescita felice. La qualità della vita non dipende dal PIL" (Editori Riuniti), ma anche, insieme a Mario Palazzetti "L'uso razionale dell'energia. Teoria e pratica del negawattora" (Bollati Boringhieri).

da un.. ROMANZO CRIMINALE

Finalmente posso tirare un sospiro di sollievo.. è uscito oggi, in versione noleggio, il DVD di Romanzo criminale, film tratto dall'omonimo libro di Giancarlo De Cataldo. Molti dei frequesntatori del Diario del Capitano lo hanno già visto.. io non riporto i loro commenti ma dico soltanto che ascoltandoli mi è sempre venuta una irrefrenabile voglia di vederlo. Ho pensato però che vorrei, almeno per una volta, leggere prima il libro (più di 600 pp). Critica del libro

Il Libanese ha un sogno: conquistare Roma. Per realizzare quest'impresa senza precedenti mette su una banda spietata ed organizzata.
Le vicende della banda e dell'alternarsi dei suoi capi (il Libanese, il Freddo, il Dandi) si sviluppano nell'arco di venticinque anni, intrecciandosi in modo indissolubile con la storia oscura dell'Italia delle stragi, del terrorismo e della strategia della tensione prima, dei ruggenti anni '80 e di Mani Pulite poi. Per tutto questo tempo, il commissario Scialoia dà la caccia alla banda, cercando contemporaneamente di conquistare il cuore di Patrizia, la donna del Dandi.
Tratto dall'omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo il film di Michele Placido si rivela come la sua opera più compiuta e più complessa sul piano stilistico. Il regista/attore è riuscito a realizzare una fusione agile (e non fa pesare le due ore e mezza di proiezione) tra il suo cinema di impegno civile, il livello della ricostruzione anche cronachistica e (cosa che sembrava ardua considerato l'esito in particolare del suo ultimo film) il versante letterario. Narrazione pura, storia patria e caratteri ben delineati ma mai stereotipi danno luogo a un film "all'americana" nel senso non deteriore del termine. Questi piccoli delinquenti feroci che sono riusciti a terrorizzare Roma per anni finendo poi invischiati in trame più grandi di loro vengono seguiti con finezza psicologica e con grande attenzione anche sul piano lessicale. Sono 'veri', in qualche momento possiamo anche quasi 'capire' il perché del loro agire ma Placido non li 'giustifica' mai. In questo aiutato da un gruppo di protagonisti tutti assolutamente adatti alla parte assegnata. Con, in più, una dark lady interpretata da Anna Mouglalis vero perno dei rapporti tra il mondo dei 'buoni' (Scialoia) e quello di coloro che buoni non saranno mai perché costantemente spinti da quello che il loro socio mafioso definisce un 'sentimento nobile': la vendetta.

Note
- VINCITORE DEL NASTRO D'ARGENTO 2006 PER: MIGLIOR FILM ITALIANO, PRODUTTORE (RICCARDO TOZZI, MARCO CHIMENZ E GIOVANNI STABILINI), ATTORI PROTAGONISTI (KIM ROSSI STUART, PIERFRANCESCO FAVINO, CLAUDIO SANTAMARIA), MONTAGGIO, SONORO IN PRESA DIRETTA (MARIO IAQUONE).

- IL FILM ERA CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2006 ANCHE PER: SCENEGGIATURA, ATTORE NON PROTAGONISTA (GIANMARCO TOGNAZZI), FOTOGRAFIA, SCENOGRAFIA, COSTUMI.


Produzione: Warner Home Video
durata: 152 min.
DVD 5 Singolo strato (Formato schermo 2,35:1) PAL Area 2
Lingua/Audio: italiano, Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: italiano - inglese - italiano per non udenti


Romanzo criminale come ‘crime novel’. O come un C’era una volta in Italia, perché no?

LAVORARE CON ENTUSIASMO - L'INTELLIGENZA EMOTIVA

PARTE TERZA

Per concludere mi sembra opportuno un riferimento al concetto di leadership, strettamente connesso a quello di entusiasmo: non esistono leader che non siano entusiasti del lavoro che fanno, qualunque esso sia, poiché l’entusiasmo non deve essere generato dal lavoro, ma è una caratteristica che va sviluppata dall’individuo e utilizzata in ogni ambito. Anche chi svolge un lavoro prettamente individuale e solitario – e non ha, quindi, un gruppo di lavoro di riferimento o collaboratori - o chi attualmente non siede ai vertici aziendali ma può essere considerato un middle manager, è coinvolto nel concetto di leadership. Si ha sempre la possibilità di essere leader, non necessariamente in ambito lavorativo. Si può, anzitutto, essere leader di se stessi.

Tra i milioni di testi cui attingere per conoscere qualcosa di questa famigerata “dote”, vorrei consigliare quelli che appartengono al filone – relativamente recente – dell’intelligenza emotiva (un nome per tutti: Daniel Goleman), che da sola meriterebbe un capitolo a parte per le infinite sottocategorie in cui è possibile suddividerla. Di fatto, l’analisi dell’insieme dei dati che si può ricavare dagli studi compiuti in centinaia di aziende sui vertici e sui top manager indica quanto segue: il cosiddetto (e sopravvalutato) Quoziente Intellettivo (come, ad esempio, la visione a lungo termine o la capacità di sintesi) è certamente un fattore determinante delle prestazioni superiori. Ma quando si mettono in rapporto le abilità tecniche e le capacità puramente cognitive da un lato e l’Intelligenza Emotiva dall’altro, si è rilevato che fra le capacità distintive dei leader eccellenti, quelle legate all’I.E. avevano un peso crescente mano a mano che ci si spostava ai livelli superiori dell’organizzazione, dove la differenza in termini di capacità tecniche sono invece trascurabili.
Diviene pertanto fondamentale implementare quanto più possibile l’I.E. (attività che richiede pazienza e certamente complessa, ma sicuramente più a portata di mano che non l’accrescimento del Q.I.!) se si desidera muoversi con destrezza nel mondo del lavoro e conquistare il ruolo che riteniate vi spetti.
Le competenze della leadership riconducibili all’Intelligenza Emotiva possono essere suddivise in QUATTRO categorie, a loro volta specificate.

CONSAPEVOLEZZA DI SE’
Consapevolezza del proprio stato emotivo
. Significa essere sintonizzati sui propri segnali interiori e percepirne l’impatto sulla propria persona e sull’ambiente circostante. Operare in sintonia con i propri valori guida e cercare sempre di essere schietti e spontanei, riuscendo a parlare apertamente delle proprie emozioni e ad esprimere in modo convincente la visone e gli ideali ispiratori.
Autovalutazione. Conoscere i propri limiti e i propri punti di forza; saper essere autoironici e accettare le critiche costruttive e i feedback per potersi migliorare.
Fiducia in se stessi. Riuscire ad avvalersi dei propri punti di forza; trovare lo stimolo per i compiti difficili e saperlo trasmettere al gruppo.

GESTIONE DI SE’
Gestione delle proprie emozioni. Saper dominare le proprie emozioni e gli impulsi fonte di turbamento e incanalarli verso fini costruttivi; capacità di mantenersi lucidi in situazioni di stress elevato.
Trasparenza. Vivere secondo i propri valori, essere integri; ammettere i propri errori e mancanze e non tollerare i comportamenti non etici da parti di altri.
Adattabilità. Riuscire a districarsi fra diverse esigenze senza perdere concentrazione ed energia e sentirsi a proprio agio anche nelle ambiguità organizzative; essere flessibili di fronte a nuove sfide, nuovi compiti e nuovi lavori.
Orientamento al risultato. Essere pragmatici, fissare obiettivi ragionevoli ma stimolanti e soprattutto raggiungibili; cercare il costante miglioramento.
Iniziativa. Non limitarsi a cogliere le opportunità ma crearne di nuove.
Ottimismo. Saper interpretare le sconfitte non come una minaccia ma come un’opportunità.

CONSAPEVOLEZZA SOCIALE
Empatia
. Saper captare le emozioni tacite di un singolo o di un gruppo; sintonizzarsi sui desideri, le aspettative e i problemi degli altri; questa caratteristica consente di trarre il meglio dalle persone, anche diversissime tra loro.
Consapevolezza dell’organizzazione. Identificare le reti sociali e individuare i rapporti di potere; comprendere le forze operanti nell’organizzazione e gli ideali e le norme non scritte.
Orientamento al cliente. Saper mantenere l’equilibrio delle relazioni sia con i clienti interni che con i clienti esterni e promuovere un clima di soddisfazione e cortesia reciproca.

GESTIONE DEI RAPPORTI INTERPERSONALI
Leadership ispiratrice. Saper mostrare a colleghi e collaboratori una visone ideale avvincente e positiva; trasmettere il senso di uno scopo comune e indirizzare le persone a seguirlo con entusiasmo, a prescindere dalle mansioni quotidiane.
Influenza. Saper suscitare l’interesse dell’uditorio, essere stimolanti e persuasivi.
Sviluppo delle potenzialità altrui. Interessarsi autenticamente delle persone, comprenderne gli obiettivi, i punti forti e deboli; saper dare feedback costruttivi e puntuali.
Agente di cambiamento. Saper mettere in discussione lo status quo e promuovere un nuovo ordine e trovare sistemi pratici per superare le opposizioni al cambiamento e le barriere tecniche.
Gestione dei conflitti. Far parlare tutti gli interessati e saper individuare, nelle differenti prospettive, un ideale comune da perseguire.
Lavoro di gruppo e collaborazione. Saper creare una buona atmosfera tra collaboratori e sapersi porre come modello di rispetto, sostegno e collaborazione; saper costruire uno spirito e una identità del gruppo; dedicare tempo per cementare relazioni profonde al di là degli obblighi lavorativi.

Bibliografia
Molecole di emozioni; C.B. Pert, 2000
Verso un’ecologia della mente; G. Beatson, 1976
I sette pilastri del successo; S. Covey, 2001
Intelligenza Emotiva; D. Goleman, 1995
Lavorare con Intelligenza Emotiva; D. Goleman, 1995
Essere leader; D. Goleman, E. Boyatzis, A. McKee, 2002
Un gran bel posto in cui lavorare; R. Levering, 2001
Se incontri il Buddha per la strada uccidilo; B.K. Sheldon, 1975


Link
www.managerzen.it
www.intelligenzaemotiva.it
www.professionelavoro.net
www.paloaltoscuola.it

Tuesday, February 14, 2006

Buon San Valentino ... Charlie Brown!



Monday, February 13, 2006

Un posto nel Mondo?

In ogni cosa ho voglia di arrivare
fino alla sostanza.
Nel lavoro, cercando la mia strada,
nel tumulto del cuore.
Sino all'essenza dei giorni passati,
sino alla loro ragione,
sino ai motivi, sino alle radici,
sino al midollo.
Eternamente aggrappandomi al filo
dei destini, degli avvenimenti,
sentire, amare, vivere, pensare
effettuare scoperte.

Boris Pasternak

Il signore.. della guerra...

Il 18 novembre 2005 è uscito in Italia "Lord of war", diretto da Andrew Niccol e interpretato da Nicolas Cage. Il film descrive in modo assai reale i traffici indiscriminati di armi e le loro conseguenze letali.

In Italia, "Lord of war" sostiene la campagna Control Arms, che Amnesty International sta portando avanti insieme alla Rete italiana per il disarmo.



Basato su fatti reali, è un'avventura d'azione ambientata nel mondo del traffico internazionale di armi. Il film segue le imprese del mercante di armi Yuri Orlov (NICOLAS CAGE). Attraverso alcune delle zone di guerra più pericolose, Yuri lotta per stare sempre un passo avanti a un implacabile agente dell'Interpol (ETHAN HAWKE), ai suoi rivali in affari e persino ad alcuni dei suoi clienti tra cui figurano i dittatori più noti del pianeta. Il film approfondisce una conseguenza poco nota della fine della Guerra Fredda: l'enorme quantitativo di armi andate improvvisamente in disuso, vendute dagli stati dell'ex Unione Sovietica ai paesi in via di sviluppo (in modo particolare all'Africa) e le ingenti somme di denaro incassate dai trafficanti di armi che le hanno vendute. Sono molti a ritenere che sia trattato del colpo più grosso del XX secolo. Solo in Ucraina tra il 1982 e il 1992 sono state rubate armi per un valore che supera i 32 miliardi di dollari. Nessun colpevole è mai stato arrestato o perseguito.

Regia: Andrew Niccol
Attori: Nicolas Cage (Yuri Orlov), Ethan Hawke (Jack Valentine), Jared Leto (Vitaly Orlov), Bridget Moynahan (Ava Fontaine), Ian Holm (Simeon Weisz)
Soggetto: Andrew Niccol
Sceneggiatura: Andrew Niccol
Fotografia: Amir M. Mokri

Una critica pro...
"L'incipit di 'Lord of War' di Andrew Niccol (sceneggiatore di 'The Truman Show') porta dritto al cuore del film. (...) Una parabola, quella del trafficante d'armi, che si ispira a una storia vera e mostra anche l'altro lato di Yuri Orlov. Quello dell'immigrato ucraino, che si ritrova catapultato in uno squallido sobborgo di Brooklyn e vive una quotidianità al di sotto del minimo sopportabile. Ed è la parte più interessante del film, che diventa invece leggermente didascalico quando racconta la mancanza di scrupoli del trafficante, fin troppo efferato, che tratta i bazooka alla stregua di noccioline. Ma l'unico vero punto debole del film è, paradossalmente, proprio Nicolas Cage, che passa dal sudicio ristorante di Brooklyn alla fase degli hotel di lusso, senza cambiare di una virgola l'espressione del viso." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 18 novembre 2005)

...e una contro

"Un film ignobile, reazionario dal profondo, che giustifica l' amoralità di un trafficante d' armi con la scusa che le colpe stanno in alto, il Male è necessario e in fondo chi vende non si macchia. Viaggiando per Paesi e dittatori disastrati, l' ex Urss e l' Africa, Cage, pessimo più del solito, non ascolta la famiglia e continua la missione con la molesta superficialità di un film che cita i politici per darsi arie attuali. Invece svende temi importanti (la bimba nera senza braccio) con una sceneggiatura sotto il livello di guardia (il paragone tra armi e sigarette, la guerra nei Balcani), ridicola e/o offensiva. (…) Dirige, si fa per dire, Andrew Niccol che in un'altra vita scrisse 'Truman show' e diresse "Gattaca". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 19 novembre 2005)

Io l'ho noleggiato questa sera.. mi sono divertito a spulciare il web in cerca di qualche approfondimento "a priori".. poi vi dirò la mia..

Sunday, February 12, 2006

....e sono 100, mica bruscolini

Flickr e social networking.

è il sito/comunità dove le foto di ciascuno entrano veramente in uno spazio pubblico.

Flickr è diverso da un banale archivio on-line statico e non condivisibile: qualche milione di persone registrate in tutto il mondo (per intenderci: è anche il luogo dove pochi minuti dopo gli attentati di Londra erano disponibili le immagini scattate dai passanti in metropolitana).

Quel che rende Flickr veramente un luogo da frequentare (tanto che Yahoo l'ha acquisito) è il fatto di avere a disposizione numerosi strumenti - più o meno basati sui tag e in generale sulla cosiddetta folksonomy (per farla breve: etichette di classificazione pubbliche e condivise con altri) per entrare in relazione con altri fotografi e appassionati. Si possono per esempio vedere tutte le foto presenti su Flickr che hanno la stessa etichetta: il che può essere un banale "children", o il nome di un paese per vedere come altri hanno ritratto la meta della vacanza (o la terra dove vivono).

Si possono poi aggiungere le proprie foto a un certo gruppo tematico (ce ne sono centinaia: dai più semplice dedicati alla fotografia in bianco e nero, ai più particolari, come quello che raccoglie le immagini di persone riprese mentre leggono o "Entrances To Hell": suggestivo gruppo nel quale si possono mettere foto di porte, finestre, cancelli, buchi, varchi, brecce che suggeriscano, tassativamente, l'idea di ingresso in luoghi misteriosi.

Infine (si fa per dire perché ogni giorno se ne scopre una nuova frequentando Flickr) si possono scegliere i contatti (altri utenti che apprezziamo o ai quali ci sentiamo vicini per temi o altro) le foto altrui si possono commentare, scegliere tra le "favorite"; e tutte le foto, proprie e altrui, si inviano direttamente al proprio blog con due semplici clic. E’ diventato parte integrante della cosiddetta blogosfera.

Insomma: il modo migliore per dare senso alle foto scattate è quello di farle vedere e niente meglio di Flickr raggiunge questo scopo. Inoltre, favorisce il confronto con altri fotografi: il che significa imparare dai più bravi; sollecitare giudizi da altri; farsi venire idee nuove. La certezza che le foto saranno viste in pubblico è, infine, lo stimolo migliore a scattare avendo ben presente cosa si intende dire con quell'immagine: magari pensando già a quale gruppo tematico si intende partecipare.

Quindi, ricapitolando, uno dei motivi principali del successo di Flickr è il cosiddetto "tagging". La possibilità cioè di apporre alle immagini una o più parole chiave, che diventano patromonio pubblico di tutti gli utenti. Questa caratteristica ha trasformato quello che poteva rimanere un semplice archivio in uno strumento di social networking e sopratutto di (ri)organizzazione versatile delle informazioni e dei dati a misura d'utente.

Il "tagging" non è una caratteristica esclusiva di Flickr: i suoi responsabili hanno infatti dichiarato di essersi ispirati al precursore del.icio.us , che dal 2003 offre ai navigatori della rete uno spazio per ospitare i bookmark on line e gestirli, naturalmente per mezzo di "tag" (vedete social bookmarking).

Se per molti Flickr e del.icio.us sono solo degli utili servizi gratuiti, secondo altri si tratta di una radicale trasformazione nel modo di usare Internet.
Questa pratica con cui i navigatori della rete "etichettano" e riorganizzano a piacimento il mondo che li circonda è stato chiamato con il neologismo di folskonomy. Fusione dei termini "folk" (popolare) e "taxonomy" (tassonomia), "folksonomy" è un termine che racchiude e definisce le pratiche, messe in atto quotidianamente dai surfisti di Internet, di classificazione e organizzazione collaborativa dei contenuti della rete.

Flickr, del.icio.us e Technorati sono solo tre esponenti di punta di un cosmo di iniziative che annovera tra gli altri blogmarks, 43 things, Simpy, CiteULike, Maple ed altri ancora.

Il fenomeno merita tutta l'attenzione. Questo è parte del Web 2.0 inteso come la naturale evoluzione dell’internet classico in cui fino ad ora abbiamo navigato. Non snobbate tutto ciò, un giorno potreste averne bisogno.

Una divertente applicazione su Flickr: Slickr

L'idea viene dalla Cellar Door Software che ha aderito a uno dei principi del web 2.0, il mashup [definizione su Wikipedia] e cioè combinare più servizi di siti diversi per creare qualcosa di nuovo e, si spera, utile.

Il risultato si chiama Slickr, uno screensaver gratuito per Windows che mostra sullo schermo del Pc nei momenti di inattività invece che pesci tropicali o scritte tridimensionali, immagini pescate da Flickr.

Provatelo, ci si perde guardandolo e ci si perde anche nella navigazione dei milioni di tags in cui sono classificate le immagini di Flickr.

Ho aperto un account Flickr per il blog del capitano, se siete curiosi e volete caricare una foto, o volete solamente navigare all’interno di questo ambiente, lo username è Starpitti, la password richiedetela scrivendo a .........

L’account free ha dei limiti, se riusciamo a creare un nostro ambiente per le foto, da cui poi attingere per creare post o solamente per condivisione, il canone non è eccessivo per l'account full... qualche dollaro. Provare per credere.

A presto


Fonti:

www.ictblog.it


www.mytech.it


www.downloadblog.it



Friday, February 10, 2006

Donare un farmaco ? domani lo si può fare

A volte diamo molte cose per scontate. Abbiamo male da qualche parte ? Ecco un antidolorifico e tutto passa. Purtroppo non è cosi' per tutti.
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In Italia - secondo dati Istat del 2003 - oltre sette milioni di persone vivono ai limiti della sussistenza. In questi ultimi due anni e poco più, le cose non sono davvero migliorate.
"Campare" con pochi soldi non significa solo avere problemi a pagare le bollette e l'affitto, comprare da mangiare. Per molti anche curarsi è un lusso, specie quando si tratta di medicinali non rimborsabili dal nostro Servizio Sanitario Nazionale. Ed è proprio a questo popolo "sommerso", che l'associazione "Banco Farmaceutico Onlus" in collaborazione con la Federazione Impresa sociale-Compagnia delle opere e la Lombarda (associazione di titolari di farmacia di Milano, Lodi e provincia) ha indetto, da alcuni anni, una giornata nazionale di raccolta per i più bisognosi. Per aderire all'iniziativa, "Dona un farmaco a chi ne ha bisogno" - arrivata alla VI edizione - basta andare, sabato 11 febbraio, in una delle duemila farmacie che aderiscono alla giornata e acquistare uno dei numerosi medicinale da banco (si tratta di farmaci per i quali non è richiesta ricetta medica, quali antipiretici, antinfiammatori, antidolorifici, antinfluenzali, disinfettanti, fermenti lattici e altri ancora...). Le persone che ne gioveranno saranno oltre 250mila, ovvero tutte quelle seguite dagli 800 enti assistenziali convenzionati con il Banco Alimentare. Strutture dislocate in tutto il territori italiano, come l'Opera San Francesco e l'Opera Malati Poveri San Fedele, il Gruppo Abele, San Patriginano, la Caritas, il Poliambulatorio Irnerio Biavati di Bologna, l'Ambulatorio Pronta Accoglienza di Novara e l'Ambulatorio Medico della "parrocchia Cattedrale di Bari".
Lo scorso anno furono raccolti duecentomila farmaci per un controvalore di circa 1.200.000 euro: più del 50 per cento delle persone che quel giorno mise piede in una farmacia fece una donazione. Un "primato" che gli organizzatori sperano di battere sabato prossimo.

(www.bancofarmaceutico.org )

Ci sono anche altre cose da non dimenticare..

Ci sono parecchie cose che non andrebbero dimenticate, mi sono quasi meravigliato che nessuno oggi ne abbia parlato. Anche se non si tratta di un numero così rilevante come quello di 6000000 di vittime.. si parla di Italiani. Questa volta il tributo è d'obbligo!!






Nelle pagine rintacciabili attraverso il link del titolo.
troverete un pezzo di storia italiana taciuta per sessant'anni: fatti ed episodi mistificati ed insabbiati da chi ha sempre saputo ma ha preferito non parlare, grazie anche all'appoggio di giudici conniventi, quegli stessi giudici che nel 1998 hanno decretato il "non luogo a procedere" nei confronti di tre infoibatori. La scusa? I reati sarebbero stati commessi su parte del territorio nazionale successivamente ceduto ad altro stato. Teniamo però presente che il reato, al tempo della sua consumazione, è avvenuto in territorio nazionale! Peccato per tanta malafede da parte di chi dovrebbe rappresentare ognuno di noi...

Costruire

Bella, anzi bellissima! Nelle parole e nella musica.....

Chiudi gli occhi
ed immagina una gioia
molto probabilmente
penseresti a una partenza

ah si vivesse solo di inizi
di eccitazioni da prima volta
quando tutto ti sorprende
e nulla ti appartiene ancora

penseresti all'odore di un libro nuovo
a quello di vernice fresca
a un regalo da scartare
al giorno prima della festa

al 21 marzo al primo abbraccio
a una matita intera la primavera
alla paura del debutto
al tremore dell'esordio
ma tra la partenza e il traguardo

nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è
silenziosamente costruire
e costruire è sapere
è potere rinunciare alla perfezione

ma il finale è di certo più teatrale
così di ogni storia ricordi solo
la sua conclusione

così come l'ultimo bicchiere l'ultima visione
un tramonto solitario l'inchino e poi il sipario
ma tra l'attesa e il suo compimento
tra il primo tema e il testamento

nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è
silenziosamente costruire
e costruire è sapere
e potere rinunciare alla perfezione

ti stringo le mani
rimani qui
cadrà la neve
a breve

io ti stringo le mani
rimani qui
cadrà la neve
a breve
a breve...
Nicolò Fabi