Saturday, February 17, 2007

Ne hanno ammazzato due.

Giudice la fa abortire: pensa morte
Torino, ragazzina 13enne in psichiatria

Una ragazzina è stata costretta ad abortire dal giudice tutelare del Tribunale dei minori di Torino perché i suoi genitori si opponevano alla gravidanza. Ora la giovane, 13 anni, si trova ricoverata in psichiatria nell'ospedale Regina Margherita, dove è stata portata d'urgenza dopo aver minacciato di togliersi la vita perché voleva tenere il bambino. La legge non consente a una minorenne di decidere se abortire o meno.
L'incredibile vicenda è stata raccontata dal quotidiano La Stampa. La giovane, che aspettava un figlio dal suo fidanzatino 15enne, si è opposta con tutte le sue forze ai genitori che la ritenevano troppo piccola per avere un figlio, ma alla fine ha dovuto cedere di fronte alla legge.
Dopo l'intervento la ragazzina ha minacciato di togliersi la vita e per lei è stato disposto un ricovero d'urgenza in psichiatria.
''Il nascituro è una vita e io sono per la difesa della vita in qualunque situazione'', ha detto Severino Poletto, arcivescovo di Torino, commentando il caso. ''La società deve farsi carico anche di questa creatura. Io non condivido la scorciatoia dell'aborto, ma questo non ci deve impedire - ha anche detto il cardinale - di riflettere: anziché innalzare barricate e declamare slogan, dobbiamo fare tutti un passo indietro e chiederci come mai sia potuto accadere a 13 anni''.
"Le mamme dovrebbero far sentire la loro voce, così non succederebbero più cose del genere che rovinano per sempre la vita di una ragazza", gli ha fatto eco una suora del Centro servizi vincenziani di Torino. "Sono traumi - ha spiegato - che segnano una ragazza per tutta la vita. Non sanno il dolore che le hanno provocato e la violenza che le hanno fatto. Dovevano farle avere il bimbo e poi seguirla oppure scegliere la strada dell'adozione. Ma in questo modo si sono distrutte due vite".



3 Comments:

At 17/2/07 7:11 pm, Blogger Ambisinistro said...

Spiegatemi cosa c'entra la psichiatria...

 
At 23/2/07 12:57 pm, Blogger StarPitti said...

Se hanno ricoverato la figlia, una controllatina anche ai genitori non sarebbe dovuta mancare.

Cmq, non entrando in questioni etiche, perchè sappiamo bene che non ne verremmo fuori, dico e non giustifico che, se fossi stato il padre dell'ingallata, prima mi sarebbe venuto il sangue alla testa e non so come avrei reagito. Poi avrei tenuto il bimbo e ammazzato successivamente mia figlia,... chissà. Di certo mi sarei anche fatto un piccolo esame di coscienza prima di esercitare il diritto/potere di farla abortire.

Non avrò sbagliato qualcosa? Certo ormai il danno è fatto, però....

Quindi, se tengo il bimbo, che non ha ancora peccati (se non l'originale) era come rottamare mia figlia per una nuova no?

Scusate il sarcasmo ma è inverosimile sto fatto.... roba da pork!

Millo?????????

 
At 24/2/07 3:15 pm, Blogger Ambisinistro said...

Carletto!!!!! Senza entrare in questioni etiche, da cui verremmo fuori malconci, e senza sapere esattamente cosa è successo, perchè i giornalisti non dicono mai la verità e gli interessati nascondono la mano che ha lanciato il sasso, rimane una riflessione da fare. Sarei molto curioso, rispetto a tale riflessione, leggere l'opinione anche delle bloggers...

La riflessione è la seguente:

Il pensiero dominante dice che "visto che il nascituro se lo deve portare nel ventre la mamma, ella ha il diritto di vita sul nascituro."

La legge sull'aborto cosituirebbe, quindi, una tutela nei confronti di chi deve portare il "peso" della gravidanza.

Se PERO' la madre ha meno di 14anni, decidono i genitori o, in mancanza di accordo tra i genitori, il tribunale. Questo si evince dalla vicenda: abbiamo appreso almeno questo.

Dunque: dove cacchio finisce la tutela della volontà della madre?

Lanciata la questione, facciamo un riassunto:

Le persone che sono ancora nella pancia sono chiamati feti: non dispongono della loro vita e possono essere uccisi. Si chiama aborto.

Le persone sotto i 14 anni sono chiamati bambini: non dispongono della loro vita, non possono essere uccisi, ma della loro vita ( e di ciò che ne deriva ) decide qualcun altro. Si chiama tutela.

Le persone in età di pensione sono chiamati vecchi: non dispongono della loro vita, ucciderli non si potrebbe, ma se loro non si oppongono, perchè no?! Si chiama eutanasia.

I politici sono chiamati onorevoli: dispongono della loro vita, fanno quel ca..o che gli pare e non muoiono mai. Si chiama democrazia.

 

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