Per chi sente che non c'è giustizia
LA PIU' GRANDE PUNIZIONE DELL'INGIURIA FATTA
E' LA COSCIENZA DI AVERLA FATTA
E NESSUNO SUBISCE PUNIZIONE PIU' GRAVE
DI COLUI CHE VIENE CONSEGNATO AL TORMENTO DEL RIMORSO.
Seneca, L'Ira, III, 26, 2
Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre ad una persona cara. Forse proprio perchè la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire. Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo. E queste preferenze condivise popolano l'invisibile cittadella della nostra libertà. Noi siamo abitati da libri e da amici...
2 Comments:
Credo che in passato ci siano stati momenti della nostra storia in cui la giustizia ha prevalso. Credo che esistano ancora gli avvocati onesti, così come i magistrati.
L'oggi che ci si prospetta non è quello costruito dagli onesti, da chi non interpreta, da chi è certo e non presume, da chi possiede e non millanta.
Da chi si assume le responsabilità delle proprie azioni, prima di tutto per rispetto verso la propria persona, e in secondo luogo per la comunità.
C'è da sperare di non aver mai a che fare con un'aula di tribunale, ma per chi vive ciò sarà inevitabile; e inevitabile sarà constatare come la giustizia assoluta non esiste, ma è solo una colorita espressione della giurisprudenza reiterpretata dagli attori del momento.
Forse esiste una giustizia estrema, quella che non dipende dagli uomini, che non viene stravolta o inquinata. Quella inconfutabile e inappellabile.
io credo
DICONO CHE PRIMA O POI IL CONTO VIENE PRESENTATO A CIASCUNO DI NOI.
IO, QUANDO HO SBAGLIATO, HO PAGATO.
HO PAGATO ANCHE PIU' DI QUANTO FOSSE AUSPICABILE PRESUMERE.
CONTO SUL FATTO CHE PRIMA O POI TOCCHI A TUTTI.
SE NON ORA, DOPO. SE NON QUI, ALTROVE.
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