Tuesday, February 21, 2006

SALVIAMO IL MARE

Le statistiche parlano chiaro: le balenottere azzurre, in Antartide, sono diminuite nonostante quarant’anni di protezione completa. Alcune popolazioni di balene stanno recuperando, altre no. La balena grigia del Pacifico è la più minacciata in assoluto: ne rimane solo un centinaio di esemplari.
La caccia commerciale non rappresenta l’unico pericolo per le balene: l’impatto delle attività dell’uomo sugli ecosistemi marini è profondamente aumentato negli ultimi cinquant’anni. Cambiamenti climatici, inquinamento chimico, inquinamento acustico sono tutti fattori che condizionano negativamente la vita dei cetacei. La pesca industriale, inoltre, sottrae alle balene preziose risorse alimentari e le espone al rischio delle cature accidentali. All’interno della Commissione Baleniera Internazionale, sono sempre di più i paesi che chiedono la riapertura della caccia commerciale delle balene. Dal 1986 è infatti in vigore una moratoria che “costringe” nazioni come Giappone, Norvegia e Islanda a ricorrere al pretesto della “ricerca scientifica” non meglio specificata per catturare centinaia di esemplari.

I nostri mari rappresentano un’insidia per la fauna marina anche a causa delle cosiddette spadare, reti da pesca non fisse, costruite in nylon molto resistente, calate in mare e lasciate alla deriva, che possono raggiungere anche i 20 km di sviluppo, per catturare tonni e pesci spada. In queste reti restano impigliati anche tartarughe marine, squali, cetacei e altre specie ittiche non commerciabili. Il ricorso alle spadare è stato proibito dalla Commissione Europea e da una risoluzione delle Nazioni Unite. Ciononostante, ancora oggi sono decine i pescherecci che calano in alto mare le spadare, eludendo i controlli insufficienti. Il danno arrecato da tali pratiche all’equilibrio marino (anche a largo delle coste italiane) è enorme: ogni anno, migliaia di esemplari di stenelle, delfini, tursiopi, capodogli rimangono impigliati. Sono sempre più rari i capodogli e le balenottere nel Mediterraneo. Il numero dei delfini si è dimezzato negli ultimi anni.
Tra primavera edestate 2006 arriveranno nel Mediterraneo Esperanza e Arctic Sunrise, navi di Greenpeace, con l’obiettivo di proteggere i cetacei in pericolo, denunciare le attività di pesca illegale, rimuovere le spadare, monitorare la riproduzione delle specie ittiche più sensibili e studiare le condizioni dei fondali marini danneggiati.

Se volete diventare OCEANS DEFENDER, collegatevi al sito www.greenpeace.it/ocean-defenders e firmate: se sarà raggiunta la quota di un milione di firme entro la fine della spedizione 2006, Greenpeace potrà presentare ai Governi una forte denuncia e la richiesta della popolazione internazionale di difendere il mare, patrimonio di tutti.

2 Comments:

At 22/2/06 2:48 pm, Blogger Black Paul said...

So che a questo argomento è molto sensibile il Babba.. è preoccupante quanto rapidamente diminuisca il numero di cetacei nei nostri mari.. ed ancora pù alla svelta diminuscono gli abitanti dei mari nordici.. Baltico in testa..
Dopo gli orsi polari e i cetacei in genere.. mi aspeterei qualche cosa anche a riguardo delle oasi-riserve africane, dove centinaia di rinoceronti bianchi, neri, leoni, ghepardi, elefanti ed altri animaletti protetti, vengono brutalmente amazzati quasi ogni giorno.. con la complicità di hi ha promosso l'apertura di quello o quell'altro parco naturale. Poi ci sarebbero anche gli uccelli del paradiso che spsso vengono catturati in Amazonia a causa delle loro magnifiche piume...... L'elenco di quello che non funziona, parlando di flora e fauna, a causa dell'uomo sarebbe lunghissimo.
Ricordiamoci però che i cani non se la passano molto meglio in oriente.

 
At 22/2/06 3:26 pm, Blogger Babba said...

Tu che sei venuto in barca in quel delle 5 Terre hai potuto constatare -spero con grande rammarico- le schifezze e le chiazze di schiuma di detersivo che galleggiano al largo e sotto-costa. Pensate che io / noi usiamo bicchieri di plastica in barca, e una volta a terra li laviamo e riutilizziamo, non per risparmio monetario ma ecologico...Inoltre invito a limitare l'utilizzo di bagnoschiuma, shapoo a go go etc in favore del vecchio sapone, e magari un goccio di balsamo. Dopo una giornata passata in mare non credo che uno sia poi così puzzolente!!!
Per il resto sott'acqua trovate di tutto, dalle batterie usate per camion (travata!), a km di reti da pesca (trovate!), eternit [Trovato!(si scrive così?)]...Ape Car...anche se sui relitti si può spezzareuna lancia in favore...sempre se depurati da materiali altamente inquinanti e acidi varii

 

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