Bernardo Provenzano, un perfetto sconosciuto.
Sono le 20.50, le elezioni sono terminate, i risultati sono noti e l'11 aprile rimarrà nella memoria non solo per questo.
Riporto quotato, per dovere di cronaca, l'articolo di Repubblica on-line. Notate l'estrema somiglianza tra la biografia pubblicata su Wikipedia e alcuni stralci dell'articolo stesso. Chi a copiato chi? Pazienza, sarebbe buona norma, da parte di un giornalista citare eventualmente la fonte, ma questa è prerogativa dei Blogger e non dei giornalisti. Un giorno apriremo una discussione in merito. A presto.....

Appartenente inizialmente alla cosca mafiosa di Luciano Liggio insieme a Totò Riina commise i suoi primi omicidi negli anni sessanta nel corso della prima guerra di mafia palermitana contro i Navarra.
Provenzano è ritenuto attualmente a capo della "Commissione", organismo regionale di cosa nostra avente competenza su tutto il territorio. La sua presenza è stata segnalata alla fine del 2004 in una clinica francese a Marsiglia, dove si era sottoposto ad un intervento chirurgico, tramite l'ausilio di un prestanome.
Il boss è stato catturato a Corleone nella mattinata dell' 11 aprile 2006 in un casolare di campagna, al momento della cattura non ha opposto resistenza.
L'operazione è stata condotta dalla Polizia di Palermo insieme al Servizio Centrale Operativo (Sco) e alla Direzione Centrale Anticrimine (Dac).
PALERMO - Il super boss della mafia Bernardo Provenzano, arrestato oggi a Corleone, era latitante da oltre quarant'anni: l'ultimo contatto con la polizia risale al 9 magggio del 1963, ma la sua presenza era stata segnalata alla fine del 2003 in una clinica francese di Marsiglia, dove si era sottoposto a un intervento chirurgico sotto falso nome. Recentemente, il suo avvocato aveva ipotizzato che Provenzano fosse morto "da diversi anni".
Provenzano, appartenente inizialmente alla cosca mafiosa di Luciano Liggio insieme a Totò Riina, commise i suoi primi omicidi negli anni Sessanta, nel corso della prima guerra di mafia palermitana contro i Navarra.
Conosciuto come "zu Binu" o "u tratturì", il trattore, per la sua determinazione, prese le redini di Cosa Nostra nel '93, dopo l'arresto di Riina. Ma il suo volto è rimasto ignoto persino ai "soldati" dell'esercito corleonese, ai quali impartiva ordini tramite i cosiddetti 'pizzini', cioè i bigliettini di carta mandati ai destinatari da uomini fidati.
Il nome di Provenzano compare in decine di processi. Di lui hanno parlato tutti i pentiti di Cosa nostra, a partire dal boss di Riesi Giuseppe Di Cristina, dilungandosi sul complesso rapporto di amore-odio che lo ha legato per un quarto di secolo a Totò Riina.
3 Comments:
Beh, "ottimo" risultato, 43 anni di latitanza non sono cosa da poco. Catturato mentre gli veniva portato il "ricambio" settimanale mi ha fatto scappare una risatina. Me lo immagino, nel suo casolare, mentre fa colazione, con le sue ricotte, lo vedo quasi allungare la mano per prendere gli abiti puliti.. e.. baam.. una manetta al polso!
Un po' come Zenigata e Lupin.. solo che questa volta è finita meglio.. per i "Zenigata".
Encomiabile comunque il lavoro della polizia che ha condotto, così dicono, indagini tradizionali. Senza usare intercettazioni ecc., solo il "vecchio" sistema dell'appostamento e del pedinamento..
Come direbbe l'oracolo: Bravi Tutti. Anche quelli che, durante l'uscita dalla Questura, urlavano Provenzano pezzo di m.... I giornali hanno detto che in piazza c'era la vera Sicilia, quella onesta, quella che crede nella giustizia e vi si affida per la soluzione di uno dei massimi problemi che appesantiscono la loro terra (e direi anche la mia).
A questo punto non posso fare altro che crederci anche io.
Magari mi sono persa la domanda del giornalista (?), ma nei servizi sui tg del giorno dopo la cattura, i vecchi del paese Corleone (Don, palpiti???), con tanto di coppola e baffetto pettinato, rispondevano: "io nun sacciu nulla", secondo la migliore tradizione, non solo filmica.
La speranza è davvero quella che i giovani, le nuove leve, scelgano di stare dalla parte giusta e di non rispondere mai più "io nun sacciu nulla".
Nel rifugio di Provenzano la polizia ha trovato moltissimi 'pizzini' con stampati sopra facts su Chuck Norris.
We Love Chuck Norris!
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