Sunday, November 26, 2006

L'Amico di Famiglia

Geremia de' Geremei ha settant'anni. Vive in una cittadina dell'Agro Pontino ed è proprietario di una piccola sartoria. Brutto e sgraziato vive in una casa buia con la madre paralizzata. La sua vera fonte di guadagno (rigorosamente depositato in cassette di sicurezza) è però l'usura. Paolo Sorrentino torna a visitare gli abissi della coscienza. Lo fa questa volta con la collaborazione di un cast totalmente all'altezza, a partire dalla intensa interpretazione offerta dal protagonista Giacomo Rizzo. Il suo non è un film di denuncia di un fenomeno più che mai diffuso in Italia. È invece un atto di accusa molto più deciso nei confronti dell'atteggiamento di uomini e donne del nostro tempo. Se Geremia è quasi ributtante per il modo in cui attrae e trattiene nella sua tela fatta di continui ricatti le proprie vittime, coloro che lo circondano non sono da meno. Solo che, a differenza di lui, non hanno le phisique du role e risultano quindi molto più difficili da individuare. È una società corrotta nel profondo quella che Sorrentino porta alla luce con mano ferma sia dal punto di vista della sceneggiatura che da quello della regia. Ci offre squarci di luciferina crudeltà, ci lascia scaricare la nostra buona coscienza addosso al protagonista ma poi… (fonte: mymovies.it).

Ricordate i film di Massimo Tarantini, Luciano Martino e Mino Guerrini: La professoressa di scienze naturali, La polizziotta della squadra del buoncostume, La vergine il toro e il capricorno, Il colonnello Buttiglione diventa generale...? Se qualcosa si accende nel retrobottega dei vostri ricordi di preadolescenti alla ricerca di spiegazioni del perchè dell'esistenza delle varie Lilli Carati nei soli schermi TV e non tra le file dei banchi di scuola strabordanti di compagne sempre troppo alte, troppo piatte e troppo "apparecchiate", allora forse ricorderete che tra i vari Mario Carotenuto, Gianfranco D'Angelo, Lino Banfi e Alvaro Vitali campeggiava anche, quasi sempre in secondo piano, Giacomo Rizzo.

In L'Amico di Famiglia, Giacomo Rizzo diretto da Paolo Sorrentino contribuisce in modo fondamentale a riappacificare il pubblico con una generazione di attori che si sono lasciati dimenticare dal cinema italiano, che si sono prestati alla commercializzazione di produzioni scadenti, con il solo pregio di essersi identificati, ma solo a posteriori, nei protagonisti di una stagione, piuttosto che di un genere, che oggi viene studiata nelle scuole di cinematografia americana.

Ebbene credo che dopo avere visto L'Amico di Famiglia un tributo a Giacomo Rizzo sia quantomeno dovuto. La caratterizzazione del personaggio che interpreta è semplicemente magistrale.

Quanto al film, chi di voi ha visto gli altri film di Sorrentino ed in particolare Le Conseguenze dell'Amore non potrà non notare come i temi denaro e amore ritornino, nella stessa successione, nello stesso rapporto di forza, scatenando ancora un volta un conflitto interiore nel protagonista che vedrà vincere...

Bè buona visione.

1 Comments:

At 30/11/06 7:26 pm, Blogger Buridone said...

ACCORRETE ACCORRETE A VEDERLO E GIà CHE CI SIETE GUARDATEVI ANCHE Le conseguenze dell'amore E IL PRIMO DI SORRENTINO, L'uomo in più.

FIDATEVI!

 

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