Wednesday, June 13, 2007

PANORMUS #2


Preferisco incamminarmi, per le stradine della vucciria, che è il primo sito che mi ritrovo a portata di... piedi.

La vucciria, nell'immaginario turistico, rappresenta la palermitanità popolare, e non si puo' negare che sia così.

Alla vucciria, ormai abitata pressochè da extra-comunitari,esistono ancora le rovine della seconda mondiale, il salciato è costituito
da "pietre di napoli", ed i prezzi esposti nlle bancarelle, hanno la caratteristica d'essere inforcati su bastoncini ricavati da una canna.

Gli sgombri, si vendono a 9,99 (con i nove frazionali, scritti piccoli).
Le conserve, le spezie colorano i precari banconi di vendita, che implodono sul suolo pubblico.
Qui si prepara il "baccalà, (a 15 euro..) e le olive nere e bianche, sono gli occhi di un mercato che resiste al tempo.

I palazzi del seicento sprecano la loro bellezza, sotto la sferza del vandalismo mentre i gatti e i cani randagi, li occupano.

C'è una chiesa, tra le chiese, di proprietà della nazione spagnola, ed è S.Eulalia dei Catalani, oggi sede della fondazione Cervantes.


Gaetano Basile
Fonte: Ale

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