Friday, September 28, 2007

Myanmar

"È la realtà della globalizzazione": così, Sein Win, politico esiliato a capo di Mizzima News, spiega l'operato documentaristico dei netizen del Myanmar. "La tecnologia sta facendo la differenza - soggiunge Sein Win - ora chiunque nel mondo può sapere cosa sta succedendo in Birmania, grazie a Internet". Grazie a Internet, grazie all'intelligenza collettiva della comunità dei netizen, agli estremi della Rete.


La censura si abbatte su chiunque divulghi informazioni sullo stato di schiavitù in cui i birmani versano da oltre 30 anni. La repressione armata ha già fatto scattare l'indigniazione internazionale; fortunatamente il processo di divulgazione è inarrestabile. Purtroppo il prezzo da pagare è anche in vite umane.

Impressionante come l'occhio dell'opinione pubblica mondiale sia rimasto cieco nei confronti di una simile dittatura. Ma forse la "povera" Birmania interessa poco. Peccato che la globalizzazione e la tecnologia a volte sopperiscano a tali inaccettabili dimenticanze. Meglio tardi che mai?

Il blog-header è ROSSO per aderisce alla protesta, oggi 28 settembre.

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