Tuesday, July 17, 2007

Parigi 1941: INTERROGATORIO...



Ufficiale tedesco:
Lei è quello che ha fatto Guernica?

Pablo Picasso:
No, siete stati voi.


Friday, July 13, 2007

L'Apologia di Google

Il gigante di Mountain View non mira più solo a raccogliere e fornire informazioni a chi naviga in rete, ma anche ad organizzare l'esistenza dei suoi utenti. L'obiettivo è stato dichiarato dall'amministratore delegato della società, Eric Schmidt (Financial Times). Una prospettiva destinata a suscitare nuovi timori per la tutela della privacy per il colosso dell'online, che in Italia si è aggiudicato il Big Brother Award 2007 come tecnologia più invasiva, premio in negativo in materia di privacy (rileggete il post dell’anno scorso sul Diario).

Schmidt dice:
"Siamo in una fase iniziale rispetto all'informazione contenuta su Google. Gli algoritmi miglioreranno molto e noi miglioreremo nella personalizzazione dei contenuti. Obiettivo è consentire agli utenti di Google di chiedere cose come 'Che faccio domani?', oppure, 'Che lavoro dovrei cercare?’.
Non possiamo a volte rispondere a domande di fondo, perché non sappiamo abbastanza di te. Questo è l'aspetto più importante dell'espansione di Google", dice Schmidt, ricordando che il rilancio del servizio iGoogle, che consente all'utente di personalizzare la propria pagina di ricerca e pubblicare suoi testi o immagini, sarà un aspetto chiave di questo progetto.

Alla registrazione di un generico account Gmail, ci troviamo di fronte ad un ambiente totalmente personalizzabile che si ricorda di “tutte” le nostre preferenze. Viene quindi a definirsi un nuovo concetto di profilo necessario per “coinvolgerci” in quello che sarà la rete di domani. Saremo iperconnessi con dispositivi portatili (uno a caso iPhone per cui è noto la Joint venture tra i colossi) in un mondo coperto dal Wireless, con i nostri file distribuiti in rete e non più residenti sul nostro pc-home (che potrà anche essere privo di Hard Disk). Ovviamente questa visione crea non poche perplessità sulla privacy anche se faciliterà la condivisione e l’accessibilità.

Tante piccole novità stanno prendendo forma come servizi web e, una volta accertata la reale utilità, i giganti come Google li fagocitano. A conferma di questo è notizia fresca l’acquisizione di Feedburner, principale gestore di feed e quindi catalizzatore di informazioni e notizie utili a completare lo scenario appena descritto. Ancora un segnale l’acquisizione di Doubleclick primario attore nella raccolta di informazioni a scopo pubblicitario, e non, distributore dei famigerati coockies che tanto ci aiutano nella navigazione e tanto rivelano a terzi le nostre preferenze.

Altro servizio in sviluppo è Google Trends, che ha lo scopo di diffondere statistiche in tempo reale su cosa cercano gli utenti, pubblicando la lista delle cento chiavi di ricerca più utilizzate nella giornata, creando una cronologia consultabile.

Per concludere vi mostro un filmato di 2 anni fa che rappresenta un mondo (datato 2014) in cui i mezzi di comunicazione di massa non esistono più, sostituiti da una piattaforma tecnologica di distribuzione personalizzata delle informazioni: Google Grid.

Gli autori cominciano presentando l’attrezzo del burattinaio, dove i burattini sono i media, e ci dicono che Google controlla tutte le fonti di informazione e ne regola la distribuzione. Ciò è stato reso possibile dalla potenza dell’algoritmo messo a punto da Brin e Page e dalla visione di business di Eric Schmidt, amministratore delegato di Google. Il controllo del comportamento on line degli utenti conferisce a Google la capacità di gestire e organizzare immense masse di dati relativi alla vita e al comportamento on line delle persone ma anche sulla loro vita privata, ciò che ne fa un mezzo onnipotente.

Secondo un ex agente della Cia - continuano i due autori - Google, che indicizza ogni singola mail che noi mandiamo, collabora con le agenzie governative per la sicurezza e con la stessa Central Intelligence Agency. Il motore sarebbe coinvolto anche in ricerche sulla biologia molecolare e si avvierebbe ad essere un immenso data base della vita individuale prima che collettiva. Per questo motivo le “nostre vite sono diventate trasparenti”. E la domanda finale (pesantemente ironica): Google si preoccupa della nostra privacy?



Allora perché non porre la domanda direttamente a Google: “Google, ti preoccupi della mia privacy?”

La risposta potrebbe essere nei fatti; è ufficiale da qualche giorno l’ultima acquisizione (625 Milioni $) in ambito sicurezza: Google compra POSTINI, un'azienda che si occupa di protezione della posta e dei dati che attualmente lavora al fianco di 35.000 imprese e 10 milioni di utenti in tutto il mondo.

E’ fumo negli occhi? Lo scopriremo solo nel 2014!

Stay Tuned, parola di StarPitti.