A molti il nome non dirà nulla ma anche per le testate italiane - impegnate nella campagna elettorale - non è passata inosservata la dipartita di colui che nel 1974 fu coautore di un acclamato fenomeno di massa:
il Dungeons & Dragons, di sicuro il capostipite e forse l'unico vero gioco di ruolo.
Lasciate perdere libri, cartoni animati e le male riuscite trasposizioni cinematografiche: il D&D rimane un gioco di fantasia, ove basta un foglio di carta, una matita, una manciata di dadi dalla forma astrusa e la vaglia di evadere verso terre fantastiche, di esplorare sotterranei infestati da trappole, di scontrarsi con creature terrificanti, del calibro di troll, cubi gelatinosi (?), rugginofaghi (!), beholder, giganti e, soprattutto draghi......il tutto per diventare sempre + potenti, accrescere la propria fama, le proprie terre ed ambire al dono ultimo dell'immortalità. Paradossalmente, i giovani oggi giocano in solitudine, hanno bisogno di una grafica superpompata e di World of Warcraft...noi ci riuscivamo sotto una tettoia in giardino, oppure appoggiati su di un tavolo da ping-pong, mentre si faceva merenda....quante estati, quanti bei ricordi.....e quanti tiri salvezza falliti.
La sua passione per l'universo fantastico che ha creato è stata tale da fargli giocare partite fino all'ultimo, nonostante i problemi di salute.
Non è stato un Premio Nobel ma di sicuro ha lasciato il segno, facendo sognare molta gente e almeno lui ha raggiunto il fatidico 36° livello ed è diventato IMMORTALE.
grazie Gary, alla prossima partita.
byRaistlin, Dragon, Willow, Evangelista, Ettore, Mad Max, il Demente Master e tanti tanti tanti altri........
Black Paul | 10/3/08 1:30 am
